Marco Sciamanna, Diego Esposito, Caterina Agrò, Giovanni Mazzotta, Paola Caldarelli, Francesco Pacifici, Simone Antonelli, Bruno Sinibaldi, Daniela Tascini, Saimir Zmali. Queste le persone incaricate, in Umbria, di traghettare il Popolo della Famiglia di Adinolfi da movimento a partito politico.
Questa la scelta fatta dall’Assemblea nazionale del PdF, che si è tenuta a Roma dopo l’udienza del leader Adinolfi dal Papa. Nell’assemblea sono stati nominati i 220 delegati ai quali sarà affidato il compito di coordinarsi con i dirigenti nazionali per l’organizzazione sul territorio delle prossime iniziative politiche, tra cui appunto la pattuglia umbra.
L’Assemblea ha confermato la decisione di avviare la raccolta firme per una proposta di iniziativa popolare per presentare in Parlamento un progetto di legge sul reddito di maternità (mille euro al mese alle madri che decidessero di stare a casa per accudire i figli), confermando la vocazione permanente del Popolo della Famiglia “sulla drammatica situazione della denatalità in Italia“, che, secondo l’Istat, nel 2055 perderà il 7,4% della popolazione attuale.
“Il PdF – scrivono i responsabili – conferma l’intenzione di operare sia a livello culturale, sia a livello politico come solo un partito può agire, ritenendo che nella nostra Repubblica parlamentare le leggi fanno costume e cambiano quegli stessi stili di vita che conformano la società in cui viviamo. In questo scenario non esistono alternative ad un partito politico – concludono – che, ispirato dalla dottrina sociale della Chiesa, possa creare sintesi e progettualità alla costruzione del bene comune“.