Dopo il Calendimaggio e il Palio del Cupolone, ad Assisi (o meglio, a Santa Maria degli Angeli) potrebbe nascere la terza festa, dal titolo “La disfida del sanpietrino”, argomento su cui da giorni gli animi si stanno scaldando.
Il sanpietrino – o meglio, i sanpietrini – in questione sono quelli della “piazza di Santa Maria degli Angeli”, in realtà una porzione di via Patrono d’Italia che tredici anni fa, Giorgio Bartolini sindaco, l’allora giunta decise di far diventare un luogo di aggregazione, una piazza con la particolarità che – per gli otto anni successivi – era aperta anche al traffico dei mezzi pesanti. A scegliere la pavimentazione fu l’architetto Bruno Signorini, con l’obiettivo di qualificare maggiormente il nuovo spazio limitrofo ad una Basilica Papale, creando una Piazza Italiana, moderna e accogliente. Uno spazio al servizio della gente – scrive oggi l’allora sindaco Bartolini – apprezzata da tutti e goduta in modo pieno e soddisfacente anche con eventi e manifestazioni in ogni periodo dell’anno. Si tratta di una realizzazione che ha concorso alla trasformazione di Santa Maria degli Angeli, da paese, o meglio da ‘borgata’ secondo taluni, a città”.
Tutto bene, dunque? Manco per sogno, visto che l’accesso al traffico pesante nella porzione ‘sanpietrinizzata’ del centro storico angelano è stato interdetto solo cinque anni fa, rovinando nel frattempo molta della pavimentazione. Sotto Ricci e Lunghi i mugugni (e i rattoppi) non sono mancati, ma la questione è esplosa con la giunta di Stefania Proietti: dopo la perdita dei giorni scorsi, ad aprirela discussione è stato Stefano Pastorelli: “I cittadini – dice il segretario della Lega Assisi – meritano più attenzione, i sanpietrini sono un errore storico, artistico e non funzionale. La toppa non è più sufficiente a chiudere i buchi, serve una scelta coraggiosa, prendere atto degli errori, le pietre saltano di continuo con il passaggio dei mezzi pesanti, troviamo una soluzione definitiva. Esiste un piano per poter dare risposte alle problematiche del nostro territorio (via Patrono d’Italia inclusa), oppure si preferisce puntare ancora su operazioni fallimentari, tra una comparsata e l’altra?”.
“La grave perdita si è verificata nel tratto di strada interessato dall’annosa questione dei ‘sanpietrini’, tratto stradale realizzato solo pochi anni fa con ingente spesa pubblica ma totalmente ammalorato, non solo nel manto stradale e nel sottostante riempimento, ma anche nei sottoservizi (fogne, adduzione idrica, etc) come dimostra questo ulteriore danneggiamento”, ribatte il sindaco Stefania Proietti, secondo cui la giunta si è già attivata per “effettuare sondaggi e saggi funzionali per scegliere il più appropriato metodo di riqualificazione di questo centralissimo tratto di viabilità, lavori che purtroppo implicheranno ulteriori spese pubbliche che, come tali, graveranno sui cittadini. Ma ci permetteranno anche di indagare per risalire alle cause di questo problema perpetrato a danno degli angelani con risvolti di reputazione e di immagine anche nei confronti dei milioni di visitatori che arrivano, ogni anno, alla Porziuncola”.
E mentre si dibatte su sanpietrino sì, sanpietrino no (per Fabrizio Leggio, consigliere M5s, “la vera scelta coraggiosa è quella di pedonalizzare la piazza e soprattutto interdirla al traffico pesante”, ipotesi bocciata da un angelano: “La vera scelta è solo di asfaltare – controbatte un cittadino – chi vuole la chiusura totale al traffico vuole la fine del centro di Santa Maria”), a difendere l’opera arriva chi l’ha voluta, ossia Bartolini, che attacca non solo Pastorelli (“chi parla di ‘errore storico ed artistico aggiungendo che le pietre saltano di continuo con il passaggio dei mezzi pesanti’, dimostra di non sapere nemmeno che tale passaggio non esiste più da cinque anni”), ma anche la giunta, per la scarsa manutenzione, della piazza e del territorio: “Sono trascorsi tredici anni dall’inaugurazione: diagnosi e relativa terapia sono semplici. Non servono né scelte né tantomeno paventate indagini. Occorre solo la manutenzione, azione che purtroppo nel nostro comune non è più di moda, come dimostra il degrado che avanza”. Quanto alla Piazza, “non può mettersi minimamente in discussione che si tratti di una pavimentazione che rende una piazza più preziosa e che fa parte dell’arredo urbano delle più belle piazza d’Italia, quali Perugia. Basterebbe usare – conclude Bartolini – i proventi della tassa di soggiorno, invece di spenderli (male) per eventi realizzati last minute”.