Una scelta inopportuna per la data, il 29 dicembre del 2017, inopportuna per il metodo, inopportuna per la sostanza
Con queste parole il consigliere regionale di Mdp – Liberi e Uguali Attilio Solinas commenta la delibera di fine dicembre che ha declassato la Radiologia dell’ospedale tifernate da struttura complessa a struttura semplice, cancellando il primariato di radiologia e accorpando i plessi di Città di Castello e Branca con quello di Assisi, diventata sede principale.
Il declassamento previsto, oltre far venire meno la rilevanza strategica dei due ospedali sopracitati e il necessario coordinamento delle diverse funzioni nell’ambito degli interventi chirurgici, comporterà inevitabilmente problemi organizzativi che non consentiranno più una gestione ottimale sia delle strutture, che dei pazienti. “Tale decisione – sottolinea Solinas – comporterà effetti preoccupanti per una struttura ospedaliera strategica come quella di Città di Castello, baricentrica di un territorio vasto, polo di riferimento di una rete sanitaria e ospedaliera dalla Toscana a tutto l’Altotevere. Lo stesso problema riguarda la radiologia dell’ospedale di Branca, anch’essa declassata. Entrambi sono ospedali sede di Dea (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) e dotati di un reparto di rianimazione”.
Ospedali, quest’ultimi, dotati di casistiche complesse nei quali giungono spesso casi clinici seri come ictus, politraumi, e altre emergenze gravi, “per i quali è previsto l’impiego di Tac e Risonanza magnetica con finalità diagnostiche complesse, che richiedono un’elevata specializzazione degli operatori, un’idonea organizzazione e la presenza di una figura con funzione apicale, di provata esperienza e competenza nell’ambito specifico – ha aggiunto Solinas – Un primario ‘itinerante’ con base ad Assisi, pur se preparato, non credo possa far fronte alle responsabilità richieste da ospedali ‘di frontiera’ e con casistica complessa come Città di Castello e Branca. Trasformare le strutture complesse di radiologia in unità semplici non consente peraltro, il coinvolgimento delle stesse alle riunioni del Dipartimento per la diagnostica d’immagine della Usl”.
“La solitudine amministrativa su questi temi non è produttiva né consigliabile, produce incomprensioni e conflittualità che dovrebbero essere evitate e accentua il distacco dei territori dal centro e dei cittadini dalle istituzioni – ha concluso il consigliere regionale – Non conosco le ragioni né a quale livello sia maturata questa scelta, credo però che ci sia spazio per un ripensamento e un produttivo confronto“.