Non solo vapor acqueo dal camino dell’inceneritore Acea, almeno a quanto evidenziato dalle analisi effettuate in atmosfera dall’Arpa in zona Maratta, dopo il principio di incendio che giovedì scorso aveva allarmato cittadini e residenti per il denso fumo sprigionatosi dall’inceneritore e l’odore acre che aveva investito la zona.
Secondo quanto riferito da Arpa, infatti, la rottura di un tubo della caldaia dell’impianto avrebbe provocato un’anomalia nelle condizioni di combustione del pulper, con superamenti, per 30 minuti, delle emissioni in atmosfera di ossidi di azoto, sostanze organiche e acido fluoridrico.
Lo SME ha inoltre registrato 2 superamenti della media su 30 minuti, (21.30 e 22.00) per il monossido di carbonio (CO), con valori rilevati di 392,3 e 365,9 mg/Nm3 , contro un valore limite di 100. Il controllo dei relativi valori medi su 10 minuti ha mostrato che il 99,3% di tali valori su un periodo di 24 ore si sono mantenuti al di sotto del valore limite di 150. Non sono stati invece rilevati superamenti della media giornaliera per nessun inquinante.
I dati al minuto misurati dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria “Terni-Maratta”, invece, non hanno fatto registrare valori anomali.
In una nota dell’Arpa si legge: “Nel corso del monitoraggio effettuato a seguito dell’incidente occorso nella giornata di giovedì 2 marzo presso l’impianto di coincenerimento della Ditta Acea s.r.l. di Terni, Arpa Umbria, ha appreso dal Responsabile Tecnico Ambientale dell’Azienda, che l’evento si è verificato a causa della rottura di un tubo che aveva provocato la fuoriuscita di vapore ad alta pressione e l’abbassamento del livello del corpo cilindrico. Si attende riscontro da parte dei VVFF.
Tale guasto ha comunque determinato un’anomalia nelle condizioni di combustione del pulper, che ha dato luogo a dei superamenti dei valori medi su 30 minuti delle emissioni in atmosfera”.
Sempre all’interno della comunicazione dell’Arpa, vengono riportati i numeri: “Per ciò che riguarda i controlli ambientali effettuati da Arpa, si può evidenziare il Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni (SME) ha registrato il
superamento dei limiti della media su 30 minuti, (dalle 21.30 alle 22.00), per gli inquinanti:
– Ossidi di azoto (NOx): valore rilevato 475,3 mg/Nm3 contro un valore limite di 400;
– Sostanze organiche (COT): valore rilevato 41,8 mg/Nm3 contro un valore limite di
20;
– Acido fluoridrico (HF), valore rilevato 9,3 mg/Nm3 contro un valore limite di 4″.
“Tali superamenti però non costituiscono allo stato attuale una “non conformità” – conclude la nota – poiché devono essere associati a un controllo su base annuale da effettuarsi a fine 2017. Ulteriori approfondimenti sono stati disposti per la verifica delle emissioni di diossina. I campioni prelevati sono stati consegnati Laboratorio Multisito-sede di Terni per la determinazione di diossine/furani. Sono inoltre in corso attività di verifica riguardo la gestione dei rifiuti comprensiva delle determinazioni sul pulper avviato a combustione”.