Un consiglio comunale interrotto, a causa della mancanza di numero legale e un sorriso amaro sul volto del presidente Leonardo Varasano.
La seduta a palazzo dei Priori è iniziato puntualmente, intorno alle 16, e le discussioni sugli ordini del giorno sono iniziati in tutta tranquillità. Ma alla richiesta di verifica del numero legale da parte del consigliere socialista Nilo Arcudi i sorrisi sono spariti. “Non è ammissibile che sia l’opposizione ha mantenere il numero legale nelle sedute, sia nelle commissioni sia ai consigli. In questa maggioranza – conclude Arcudi – qualcosa non va” . E punta anche il dito su un fatto di cronaca dei giorni scorsi, l’inaugurazione della scuola a Mugnano “Il sindaco taglia il nastro della nuova scuola di Mugnano e non sottolinea che la ristrutturazione è stata resa possibile per l’impegno della precedente amministrazione Boccali, dietro specifica lettera del premier Renzi”.
Al primo piano di palazzo dei Priori si è scatenato il caos, un fuggi fuggi generale a caccia dei consiglieri di maggioranza così da ristabilire il numero legale necessario per continuare la seduta. Il tutto mentre il presidente del consiglio comunale Leonardo Varasano ha fatto l’appello, due volte. La conta finale? Sedici presenti. Nelle file dell’opposizione hanno risposto Arcudi, Borghesi, Bistocchi e Mori (Bori, Vezzosi e Mirabassi presenti ma non hanno risposto), i tre grillini. Sui banchi del centrodestra, oltre a Sorcini e Pastorelli, hanno risposto all’appello Castori, Mignini, Luciani, Numerini, Vignaroli, Romizi (il consigliere), Nucciarelli, Leonardi e Pittola. “Uno spettacolo indegno sia della maggioranza che dell’opposizione” secondo il presidente Varasano. “Il senso istituzionale – conclude il presidente del consiglio comunale – appartiene a tutti, al di là del colore politico”.
Una chiusura anticipata, quella del consiglio, che non ha quindi permesso la discussione e la votazione di vari atti e ordini del giorno. “Ancora una volta i cittadini – commenta con una nota stampa Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia – sono stati costretti ad assistere a questo «spettacolo indegno», come è stato giustamente definito dal Presidente Varasano! I consiglieri assenti al momento dell’appello, sia di maggioranza che di opposizione, dovrebbero semplicemente vergognarsi per il loro “oltraggio” al senso istituzionale: si ricordano, questi consiglieri, che sono stati eletti dal popolo? Si ricordano che devono rappresentare il popolo in ogni seduta consiliare fino alla fine delle votazioni? Perché invece molti consiglieri se la “svignano” dopo la discussione dei loro atti? Il “troppo” lavoro in Consiglio forse li distrugge…? Ancor più grave è stata l’assenza dei consiglieri di maggioranza”. Ma la presidente del Movimento ne ha anche per l’opposizione “Riteniamo infantile, invece, il comportamento dei consiglieri del Pd i quali, esclusa la consigliera Mori, non hanno risposto all’appello pur essendo presenti in aula, dando così il loro “prezioso contributo” alla fine anticipata della seduta. C’era proprio motivo di far mancare il numero legale? Quale risultato politico hanno ottenuto con questo atteggiamento? Questo è il senso istituzionale dimostrato dalla sinistra perugina? I risultati di questi “capricci” e di questo ennesimo “teatrino” sono stati il rinvio della discussione di atti comunali, anche importanti, l’aumento del lavoro arretrato e una nuova figuraccia collezionata dai consiglieri e dal Consiglio Comunale, l’istituzione che più di tutte dovrebbe essere vicina alla gente e rappresentare gli interessi dei cittadini! A quanti altri “spettacoli indegni” dovremo assistere ancora…?”.