La trattativa tra sindacati e Federmeccainca per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici è ancora su un binario morto; nodo della questione è il mancato riconoscimento dell’aumento salariale alle tute blu che, dal primo gennaio 2016 a luglio 2017, stando alla proposta attuale di Federmeccanica e Assistal, non vedrebbero un centesimo in più sulle proprie busta paga per il prossimo anno e mezzo.
Per questo, dopo lo sciopero regionale dello scorso 10 giugno, continua la mobilitazione dei sindacati confederati; Fiom, Fim e Uilm hanno infatti proclamato, per mercoledì 13 luglio, uno sciopero di 4 ore del primo, secondo e del turno unico con presidi in Via le Brin e al Tubificio.
I segretari sindacali di categoria, nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede della Cgil di Terni, hanno spiegato le ragioni della mobilitazione che, dall’inizio dell’anno, ha già raggiunto le 30 ore di sciopero. “Occorre sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma soprattutto i lavoratori – sottolinea Nicola Pasini di Uilm – Non si può permettere a Federmeccanica, con la complicità del Governo, di non riconoscere il valore del lavoro dei metalmeccanici. Speriamo che dopo la stagione estiva il dialogo riprenda con particolare attenzione ai salari”.
“Vogliamo cercare di spingere Federmeccanica a riaprire la trattativa – spiega Claudio Cipolla della Fiom – quello che stanno facendo è chiaro: stanno cercando di destrutturare il contratto collettivo nazionale sia negli aspetti normativi che in quelli formali”.
Anche il rappresentante della Fim, Claudio Bartolini, punta il dito contro Federmeccanica che, secondo il sindacalista: “si ostina a mantenere una posizione unilaterale. Per noi l’obiettivo non è lo sciopero, soprattutto in un momento difficile come questo, ma il mezzo per ottenere la riapertura di una trattativa fondamentale come quella del contratto collettivo nazionale”.