Il Comitato Servizi Educativi Comunali CoSEC, in vista dell’incontro con la Seconda Commissione Consiliare di giovedì prossimo ha indetto questa mattina una conferenza stampa per spiegare la propria linea sul tema della refezione scolastica. In particolare dal CoSec insistono su tre punti fondamentali:
1) Il mantenimento delle cucine in loco in tutte le scuole, comunali e statali, senza compromessi o parziali modifiche.
2) Il rifiuto della strutturazione di un bando che si basi sul massimo ribasso: “Quando si parla di bambini – ha detto Rodolfo Graziani, rappresentante della scuola statale Don Milani – non si può pensare unicamente al risparmio. Bisogna mettere al primo posto la qualità”.
3) Il terzo punto più che un’affermazione è una domanda che non si pongono solo i rappresentanti del CoSEC: “Che fine faranno tutti i lavoratori e le lavoratrici che in questo momento stanno svolgendo il proprio servizio nelle mense scolastiche? Le famiglie ternane sono già messe a dura prova non vorremmo che il nuovo bando comprometta ulteriormente equilibri già delicati“.
I rappresentanti del CoSEC durante la conferenza hanno messo sul piatto anche un’altro singolare paradosso della vicenda mense: “Non riusciamo a capire – ha proseguito Graziani – perché il Comune non abbia ancora spedito i bollettini per il pagamento del servizio. Ormai siamo a Febbraio e conti alla mano l’amministrazione ha dovuto anticipare circa 200.000 euro al mese“. I genitori, che fino a questo momento non hanno pagato il servizio mensa, temono che la quota dovuta e il restante da pagare per i prossimi mesi arrivino tutti insieme con un paio di bollettini. Una “maxirata” con tanti zeri che peserebbe come un macigno sui bilanci familiari.
“Giovedì – ha spiegato Stefano Romani – presenteremo un documento unitario rappresentante delle scuole comunali e statali per chiedere la difesa del diritto di refezione. Non ci sono bambini di serie A e B. Vogliamo che l’assessore al Bilancio ci spieghi quali sono i reali costi dei servizi di refezione e perché si vuole cambiare a tutti i costi“.
“Quando si parla di scuola, di educazione e di bambini – ha aggiunto Chiara Dottori della scuola per l’infanzia di Campitello – non si possono fare delle scelte tenendo in considerazione esclusivamente l’aspetto economico. Alcune scuole comunali a rischio smantellamento rappresentano dei piccoli gioielli che vanno tutelati e difesi“.