In questi giorni è arrivata al Comune di Gubbio, indirizzata al sindaco Filippo Mario Stirati e all’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti, una lettera nella quale la classe 3^E dell’Istituto ‘Cassata Gattapone’ propone di chiedere scusa alla memoria di Dante Alighieri per le condanna all’esilio inflitta nel 1302 dall’eugubino Cante Gabrielli, allora in veste di podestà di Firenze.
La singolare proposta è nata dopo che gli studenti hanno assistito, lo scorso 8 gennaio, nella Biblioteca Comunale, ad uno degli incontri promossi e organizzati dall’associazione ‘Arte del Libro unaluna’ e ‘Teatro della Fama’, per celebrare l’anno dantesco da poco concluso. Accompagnati dall’insegnate Paola Zangarelli, gli alunni si sono incuriositi non poco alla vicenda assistendo alla narrazione, a cura di Anna Buoninsegni e Giuliano Traversini sul tema ‘Se l’eugubino Cante Gabrielli non avesse condannato all’esilio Dante Alighieri, il sommo poeta avrebbe scritto la Divina Commedia?’.
“Siamo stati molto colpiti – dicono gli studenti – dalle circostanze del processo a Dante, dalla condanna all’esilio ad opera del Podestà di Firenze appartenente ad una nobile e potente famiglia eugubina, dai legami del poeta con Gubbio, importanti non solo per la città ma per i riflessi sulla storia della letteratura di tutti i tempi. Ci ha incuriosito anche il parallelo tra la principale accusa di ‘baratteria’ mossa al poeta e i reati di corruzione e concussione, che corrispondono ai tempi attuali“. Un aspetto, quest’ultimo, molto interessante per l’attualità dell’endemico sistema di corruzione dei nostri tempi, approfondito dal punto di vista legale dall’avvocato Mario Monacelli.
I ragazzi della 3E, dunque, nella missiva inviata a Stirati e ad Ancilloti, scrivono:
Visto che la città di Firenze ha revocato nel 2008 le condanne a Dante Alighieri e ha riabilitato ufficialmente la sua memoria, perché anche il Comune di Gubbio, non chiede ‘scusa’ al sommo Poeta, anche se a distanza di secoli, visto che le sentenze sono state inflitte da un cittadino di Gubbio?
“L’occasione – concludono gli studenti – potrebbe costituire un motivo di approfondimento di questa pagina di storia che ancora pochi conoscono e, inoltre, ci piacerebbe avere una copia del testo usato per la narrazione e perciò chiediamo ai curatori e al Comune di poterla stampare, ad uso degli Istituti di Gubbio”.