di David Militoni (*)

La vicenda del Palatenda di Via Pasquale Laureti rischia di diventare una telenovela senza fine, un monumento allo spreco di denaro pubblico dalle dimensioni enormi, una voragine senza fondo. Quasi veniva da stendere, ormai, un velo pietoso su questa triste vicenda, nata male e finita peggio. Tuttavia dopo il polverone che abbiamo cercato di sollevare ad inizio legislatura per cercare di capire tempi e costi del prodotto finale, mai mi sarei aspettato di sentire dal Sindaco che l'impianto finito viene a costare alla collettività quasi tre milioni di euro. Le dichiarazioni rilasciate di recente da Daniele Benedetti dicono proprio questo e c'è da rimanere di stucco.

Dopo la quantificazione del milione di euro circa necessario a consegnarci quella cattedrale nel deserto eravamo rimasti alle ultime dichiarazioni dell'assessore Cintioli nei primi giorni di maggio: 190 mila euro per l'impianto di riscaldamento e condizionamento e altri 70 mila circa per tutta una serie di sistemazioni varie al fine di rendere fruibile l'impianto.

Da dove esce questa differenza? Come si fa a buttare quasi 3 milioni di soldi pubblici per un tendone? Sono cose che possono accadere solo a Spoleto, ovvero in una città che viene amministrata alla giornata, alla meno peggio senza alcuna programmazione, ormai, in nessun settore. Che impianto avremmo potuto avere con quella cifra? Quanti eventi, concerti, manifestazioni sportive? Si resta sconcertati, così come sarà rimasto basito chi vuole investire sullo sport e si sente sparare certe cifre.

Non posso utilizzare neanche la frase di rito “chiederemo conto al Sindaco o all'assessore competente in Consiglio comunale”. Non è dato sapere se e quando i lavori riprenderanno e se la giunta Benedetti si riavrà da questa confusione che produce continui effetti negativi per la vita di tutti i giorni e per le tasche degli spoletini.

(*) Consigliere comunale PDL Spoleto