“Tre proiettili alla governatrice Lorenzetti”. Inseriti, nero su bianco, in un libretto che da qualche ora è in distribuzione nella città del festival. Non ci sarebbe nulla da scherzare se non fosse che la faccenda proviene dai soliti goliardi della Rivista degli Studenti che andrà in scena il prossimo 11 gennaio al Teatro Nuovo. Su quello che viene annunciato come uno delle gag di punta, aleggia dunque lo spettro di Brushwood, come è stata ribattezzata l’inchiesta che due mesi orsono ha portato in carcere cinque giovani spoletini. Una vicenda che ha sconcertato l’intera opinione pubblica e che vede impegnati al momento una decina di parlamentari di Pd, Pdci e Prc che chiedono venga fatta al più presto luce su questa inchiesta.
Ma torniamo ai rivastaioli e alla loro 'vittima', la Presidente Lorenzetti (nella foto di archivio con il sindaco Brunini). Nel libretto premettono di “esser da sempre contro ogni forma di violenza” e pertanto “condannano ogni gesto sconsiderato”. Poi l’affondo. “I nostri alla presidente della regione non ie li leva nisciunu”. E giù con le motivazioni. “Proiettile numero uno: sei de Foligno”, recita la minilocandina pubblicitaria che richiama a quel campanilismo fra la città del festival e quella della quintana che la Rivista tiene sempre in alta considerazione.
Segue quella dal linguaggio più colorito, come ormai ci ha abituato certa satira “Proiettile numero due: grande fica non sei stata mai”.
Ma è sul terzo strale che si è accesa in città la polemica, destinata a scuotere l’intero arco istituzionale. “proiettile numero tre: alle ore 9 non si può giudicare positivamente un arresto di cinque ragazzi avvenuto alle 7; l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva (art. 27 della Costituzione Italiana). Ce volemo vergognà? E beh, e beh, e beh! Cordiali saluti”.
Lo sketch andrà in scena sotto il titolo “Evviva la Lorenzetti”.
Insomma all’Associazione culturale “I soliti ignoti”(che per l’occasione si sono ribattezzati in R.O.S., ovvero Rivistaioli Organizzati Spoleto) non sembrano esser andate giù le dichiarazioni fatte dalla Lorenzetti due ore dopo che i cinque giovani accusati di associazione eversiva furono rinchiusi nel carcere di Capanne. Uno di loro, come si ricorderà, fu liberato dieci giorni dopo. Due messi agli arresti domiciliari. Due invece, Andrea Di Nucci e Michele Fabiani, restano ancora nella casa di reclusione perugina.
I telefoni degli autori suonano a vuoto. Quello di Patarini come quello di Paroli. Risulta spento quello di Fabio Pinchi: i bene informati dicono che il consigliere comunale del piddì sia immerso nel lavoro di rifinitura delle varie sceneggiature. Spoleto non sarà certo Livorno – dove ironia e mancanza di rispetto arrivano mensilmente sulle pagine del Vernacoliere – ma almeno, una volta l'anno, anche la città del festival sa dar sfogo ai suoi satiri preferiti.
Cercare di fermarli è pressochè impossibile