di Claudio Bianchini
Lo scoglio del bilancio comunale 2012 è stato superato, eppure le acque si erano fatte minacciosamente agitate, e all’interno della coalizione Mismetti si erano aperte pericolose falle. I cosiddetti ‘dissidenti’ hanno dismesso i panni degli ammutinatori e la rotta è ripresa, superando la boa di metà legislatura. Ma le frizioni tra alleati restano, ed ogni tanto scoccano scintille, senza considerare che basta poco per far incendiare nuovamente la situazione. Ad accendere la miccia, un terzetto che da tempo viene tenuto sotto controllo dagli stessi colleghi di maggioranza: Graziano Angeli, Omero Savina e Paolo Gubbini considerati ‘battitori liberi’. Stavolta a finire nel mirino sono gli alleati di Sinistra Ecologia e Libertà ed in particolar modo Ivano Bruschi, presidente della II Commissione consiliare di cui i tre esponenti piddini fanno parte. Proprio in quell’organismo si era affrontata la delicata questione legate ai prelievi idrici ed alla siccità del fiume Topino, argomento che sta particolarmente a cuore ai folignati. In seguito alla riunione di commissione, lo stesso Bruschi – tra l’altro capogruppo di Sel – con il collega vendoliano Matteo Santarelli e l’assessore all’Ambiente Elisabetta Piccolotti avevano indetto una conferenza stampa per proporre le proprie ricette di partito (leggi articolo). Uno sgarbo istituzionale, e comunque una fuga in avanti rispetto alla linea dell’amministrazione comunale che non è stata gradita né dai tre componenti della II Commissione né dall’assessore Joseph Flagiello che ha sottoscritto in pieno il documento di Angeli, Savina e Gubbini. Una sonora bacchettata pubblica verso chi “all’interno della coalizione organizza conferenze senza pensare, invece, di fare incontri per risolvere le questioni” con una stilettata verso Sel che “al di là degli annunci o i proclami fatti a mezzo stampa, dovranno effettuare un lavoro serrato per giungere, nel più breve tempo possibile, a soluzioni”. Il documento ha poi provocato anche qualche mal di pancia interno, con il consigliere del PD Elio Graziosi – componente dell’organismo consiliare – che si è sentito tagliato fuori. “Non vedo nessun motivo per sentirsi tagliato fuori – replica Angeli a Graziosi – la sua firma non è stata inserita semplicemente perché era assente dalla riunione ed era stato sostituito dal collega Di Arcangelo”.
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