Sostegno bipartisan alle associazioni edili che chiedono l'annullamento della gara del primo stralcio della mobili. Dopo le dichiarazioni del consigliere regionale di Forza Italia Raffaele Nevi, a condividere la posizione di Confindustria-Ance, Confartigianato, Cna, Confabi e Confcooperative, che condannano l'utilizzo di prezziari non aggiornati negli appalti pubblici è il capogruppo dei Comunisti italiani in consiglio comunale a Spoleto, Giampiero Calabresi.
“Già da diversi giorni – spiega Calabresi – ho chiesto tutta la documentazione al segretario generale del comune di Spoleto, inerente gli appalti per la viabilità alternativa, a cominciare da quelli precedenti che risalgono ai primi anni 2000. Credo che sia un vero e proprio ‘scandalo', un'altra piaga della più ampia questione morale e ambientale, di cui tutta la città chiede giustizia. Qui a Spoleto – aggiunge – si rischia che tutta la filosofia che muoveva il progetto della città senz'auto e della mobilità alternativa, in concreto sia servita a costruire soltanto l'‘ecomostro'”.Tornando agli appalti pubblici e ai loro punti oscuri, il capogruppo dichiara che “già nel precedente appalto del 2000, dunque non solo in questo più recente, c'è la cronaca di anomalie e ombre. Il precedente è la cronaca di un fallimento, di ritardi nella consegna dei lavori, per non dire di peggio. Mi riferisco a tutti gli imprevisti che hanno portato alla revisione dei prezzi nel 2004 da parte del Comune, con un notevole esborso dal bilancio comunale su cui andrebbe effettuata un'attenta disamina, e non escludo il ricorso anche agli organi della magistratura”.
Nel frattempo, in occasione del dibattito in consiglio comunale sulla contrazione – da parte del Comune – di un nuovo mutuo da un milione e 700mila euro per indire la nuova gara, il capogruppo Calabresi ha avuto modo “di presentare la richiesta, nei confronti della società che ha rinunciato a completare i lavori in questione, di risarcimento dei danni economici, di immagine e di accoglienza turistica subiti dalla città, oltre al disagio e ai danni indiretti subiti dai cittadini e dai commercianti, per un'opera che doveva essere già consegnata funzionante da diversi anni e su cui si fa pesare un ulteriore mutuo, dovuto al caro dei prezzi”.
In merito poi all'utilizzo dei prezziari obsoleti per individuare le basi d'asta, Calabresi ha un solo pensiero. “Sono metodi che fanno proliferare l'illegalità, mentre i bassi costi determinano mancato rispetto delle norme di sicurezza sui cantieri e ricorso al lavoro nero e irregolare. Ma oltre a questo, come partito della sinistra in questa città, aggiungo una forte denuncia per il ricorso a prezziari obsoleti e già scaduti da tempo per lasciare poi spazio a revisioni dei prezzi molto ‘sostanziose', con l'applicazione dei nuovi prezziari. Sono metodi su cui sento con forza l'emergere di una questione morale, che mi spinge a valutare, una volta vagliata tutta la documentazione, se ricorrere o meno presso il procuratore della Repubblica”.