Lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e abuso edilizio in concorso: sono questi i reati contestati a rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Polino, responsabili del rilascio di una decina di permessi di costruire illegittimi che avrebbero consentito l’edificazione di altrettante ville in zone montane di elevato valore paesaggistico-ambientale. Solo l’intervento del personale del Corpo Forestale è riuscito a fermare lo scempio: al termine di una delicata e approfondita indagine, infatti, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato – NIPAF (il Nucleo Investigativo del CFS) di Terni ed il locale Comando Stazione di Arrone – hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro della Procura della Repubblica di Terni, sequestrando e portando via dagli Uffici del Comune di Polino tutti i faldoni contenenti le pratiche edilizie sotto inchiesta, che verranno ora vagliate
attentamente.
L’amministrazione comunale per far “cassa” e per aggirare le limitazioni previste per le costruzioni in zona agricola aveva ben pensato di vendere ai vari privati il diritto di edificazione sui propri terreni agricoli; peccato che tali terreni includessero, come invece espressamente vietato dalla legge, anche superfici occupate da bosco, tra cui le stupende faggete vicino a prato Manente, alcuni rimboschimenti di Pino nero realizzati negli anni passati e perfino boschi destinati all’uso civico, a beneficio della popolazione residente nel Comune.
Oltre a ciò i numerosi permessi di costruire rilasciati dall’Ufficio tecnico comunale risultavano viziati nella forma e nella sostanza in quanto mancanti di elementi essenziali (nulla-osta paesaggistico-ambientale, relazioni geologiche e addirittura le istanze per il rilascio e i progetti architettonici).
La zona montana del Comune di Polino, ove sarebbero dovute sorgere le nuove ville, ha un’elevata valenza paesaggistico ambientale sia per la presenza di formazioni boschive montane di pregio (le rinomate faggete di Colle Bertone) sia per la presenza di specie vegetali erbacee ormai rare (varie specie di orchidee, la genziana lutea, ecc.) e sia per la presenza di animali altrettanto rari come il lupo e il gatto selvatico. E’ per questo motivo che anche il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Terni la individua come facente parte di un ambito ad elevato valore ambientale e paesaggistico in cui deve essere contenuto l’ulteriore sviluppo di nuovi insediamenti edilizi. Gli indagati ora rischiano la pena della reclusione fino a sei anni.