(Jac. Brug.) – “E’ un fatto quasi naturale che sull’onda dell’entusiasmo per il riconoscimento della Basilica di San Salvatore quale patrimonio dell’umanità si costituisse a Spoleto un Club Unesco”. Con queste parole Giancarlo Ciarletti ha sancito ufficialmente la nascita del Club Unesco Spoleto- Valnerina, di cui è diventato il primo presidente. L’organo sarà formato da due comitati, uno promotore e l’altro scientifico, e sarà ovviamente aperto a tutti coloro che volessero aderirvi in qualità di soci (già partita infatti la campagna tesseramento). Inoltre, sono state già programmate alcune attività per l’anno 2012: un convegno internazionale sulla storia della Basilica con una mostra fotografica a corredo, un evento conviviale-concertistico per raccogliere fondi a sostegno della Basilica stessa e un circuito di visite al monumento e ad alcune particolari zone della Valnerina, magari con il coinvolgimento delle scuole.
Il Comitato Scientifico – A capo del comitato scientifico del club è stato nominato l’architetto Giorgio Flamini, una delle colonne portanti del comitato promotore di San Salvatore come patrimonio Unesco, a cui si affiancheranno Cristian Curzi, Donatella Scortecci e Roberta Galassi. Oltre a puntare su progetti di promozione e valorizzazione della città che coinvolgano le scuole, il comitato scientifico favorirà tesi di laurea incentrate sulla Basilica e valuterà eventuali proposte per nuove candidature spoletine a patrimonio dell’umanità (citati a questo proposito il Teodelapio di Calder e il Festival dei due Mondi). La recente notizia del ritrovamento di oggetti longobardi nella zona della Rocca Albornoziana e quella dei reperti tombali rinvenuti presso San Sabino, inoltre, forniscono ulteriori elementi al comitato per recuperare e ricostruire la memoria storica dei longobardi a Spoleto.
Club Unesco in Umbria – Non sono voluti mancare alla presentazione di oggi i presidenti dei Club Unesco di Perugia e Foligno, il professor Giancarlo Cesarini e la signora Gabriella Righi. “Uno dei compiti più importanti che un Club Unesco deve assolvere – ha detto Cesarini – è quello di inserire la valorizzazione del patrimonio locale in un contesto globale”. Da qui la nuova parola portata all’attenzione dei presenti: “glocale”. Gabriella Righi ha invece voluto sancire ufficialmente la nascita del Club di Spoleto apponendo la spilla con il logo Unesco sulla giacca del presidente Ciarletti.
Il ruolo dell’amministrazione comunale – Entusiasta della nascita del Club il vicesindaco di Spoleto Stefano Lisci, che ha ricordato il sensibile incremento di visite a San Salvatore dopo la fatidica data del 25 giugno (giorno del riconoscimento Unesco). La sinergia pubblico-privato – secondo Lisci – è la strategia sulla quale si deve lavorare per dare avvio alla fase di promozione della città sull’onda del riconoscimento ottenuto. Il gruppo di lavoro comunale per la candidatura confluirà a breve un vero e proprio “Ufficio Unesco”, che avrà ramificazioni in tutte le direzioni amministrative del Comune e cercherà di stimolare l’iniziativa dei privati, creando contesti di promozione entro i quali questi ultimi possano inserirsi. E’ fissata per novembre, a questo proposito, la prima riunione con associazioni di categoria e operatori turistici.