Tra i tanti piloti attesi a Spoleto nel prossimo fine settimana per la 4° prova del Campionato Italiano di Velocità in Salita, uno dei più conosciuti è il 34enne Stefano Bonetti. Il plurititolato pilota bergamasco è da diversi anni uno di riferimento per le gare che esulano dalla pista, tanto che dal 2004 si cimenta con ottimi risultati anche nel mitico Tourist Trophy dell’Isola di Man. Proprio a Man quest’anno Bonetti, che ha concluso tutte e cinque le gare del programma del TT, ha colto uno storico 14° posto nella categoria Superbike. Storico perché raggiunto da privato, con mezzi tecnici ed economici limitati; ma anche perché strappato con una moto Supersport, che rispetto alle Sbk degli avversari concede chilometri e secondi; e soprattutto perché è il miglior risultato di un italiano nel Tourist Trophy dai tempi di Giacomo Agostini.
Proprio Bonetti ci racconta i suoi inizi nelle gare in salita aiutandoci così a presentare l’appuntamento di sabato e domenica: “Ho fatto la mia prima gara a 19 anni – racconta –, era una gara salita proprio vicino casa mia. L’anno dopo ho debuttato in pista, ma è stata una parentesi di una sola stagione perché poi sono tornato alle corse in salita, sia per motivi economici sia perché mi piace il gusto tutto diverso e particolare che hanno. Ogni tanto faccio ancora qualche gara in pista, ma la mia passione è decisamente la salita”. Quali sono, allora, le differenze rispetto a gareggiare in circuito? “Le gare in salita sono più corte, in genere durano tutte intorno al minuto e mezzo – spiega Bonetti –, ma proprio per questo sono più tirate. Inoltre c’è più varietà di percorso, con dossi, buche e tante altre cose che comportano difficoltà ulteriori ma che rendono la gara in salita un qualcosa di unico”.
Nonostante la gara sia più corta, però, l’impegno e la preparazione necessaria per affrontarla non vengono meno: “La preparazione di base è la stessa rispetto a chi corre in pista – spiega Bonetti – è vero che lo sforzo è relativo, visto che si tratta di 90” di gara, ma per andare forte in quel lasso di tempo serve comunque una base atletica uguale a chi si cimenta in circuito”. Rispetto alla pista, però, qualche differenza c’è: “E’ vero – conferma il pilota bergamasco – le gare in salite sono più economiche. Lo stile e l’ambiente, poi, sono completamente diversi: tra piloti ci si aiuta, siamo tutti amici. In pista, invece, il rapporto con il diretto avversario è completamente diverso. E questo succede a tutti i livelli, dalle gare più piccole fino ad arrivare al Campionato Italiano”.
In chiusura qualche consiglio per gli spettatori che sabato e domenica 24 affolleranno il percorso. Bonetti regala i propri consigli sui punti migliori per godersi la gara: “I tratti di ‘misto veloce’ in genere sono i più divertenti e più spettacolari. Decisamente no ai tornanti; meglio le chicane e le zone, solitamente a metà percorso, più guidate. La partenza e l’arrivo? Si, sono spettacolari, ma non altrettanto”.
CAMPIONATO ITALIANO VELOCITA' IN SALITA, IL CENTAURO STEFANO BONETTI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA
Lun, 18/07/2011 - 10:33