“Per fare un festival con credibilità e forza ci vuole un anno e mezzo per preparare il cartellone. Noi abbiamo cominciato a gennaio ed il mio sforzo è stato concentrato, dopo anni di sofferenza da quello che mi si dice, nel mettere in mano alla città un cartellone in grado di riportare Spoleto alla ribalta internazionale”. Giorgio Ferrara, nuovo direttore artistico del Festival dei Due Mondi ha illustrato in poche parole i suoi obiettivi durante l'incontro che si è tenuto questa sera nella sede spoletina di Confindustria. Un incontro fortemente voluto dal presidente Fabio Chiavari, che ha sottolineato come “l'evoluzione della città dipende da alcuni uomini, dalle istituzioni, ma anche dalla capacità di coinvolgere i cittadini verso obiettivi comuni”. Presenti al dibattito anche l'imprenditore e musicista spoletino Mirco Patarini e il direttore dell'archivio storico del Teatro dell'Opera di Roma Francesco Reggiani. Quest'ultimo ha puntato l'attenzione sulla necessità di “monetizzare” il peso di 50 anni di storia del Festival menottiano. “Spoleto – ha detto – ha indicato la nascita di tutti gli altri Festival in Italia, mentre oggi, per una serie di errori, in Italia da maggio a settembre ce ne sono quasi 400”.
Niente di nuovo comunque alla luce del sole dall'incontro di oggi relativamente ai progetti di coinvolgimento della città da parte dei vertici organizzativi della manifestazione creata da Gian Carlo Menotti, tranne la manifesta volontà di aprire un tavolo di discussione non solo con i commercianti (già avviato), ma anche con gli industriali e gli albergatori. “Credo che sia molto importante che voi vi strutturiate e ci proproniate delle cose” ha detto Ferrara. “Noi siamo già strutturati, e la numerosa presenza qui stasera lo dimostra” ha replicato Chiavari, che comunque ha apprezzato il coinvolgimento del presidente della Fondazione Festival: “crediamo in questa collaborazione”.
Un incontro dunque che non sembrava dovesse riservare grosse sorprese rispetto agli altri già avvenuti in questi mesi. Ma alla fine un paio di novità, molto interessanti per la verità, sono emerse. La prima riguarda il costo dei biglietti degli spettacoli: “Terremo i prezzi bassi – ha detto Ferrara – tranne per un paio di manifestazioni di apertura e chiusura. Abbiamo poi previsto degli sconti del 30% per i residenti”. Un provvedimento che è stato molto apprezzato dai presenti all'incontro, ma che potrebbe essere una lama a doppio taglio per il Festival, dove i privilegiati sarebbero gli spoletini e non il pubblico internazionale tanto atteso nell'anno del rinnovamento della manifestazione. Di certo la città sarà estremamente contenta. Come probabilmente sarà felice dell'altra novità emersa stasera. “Abbiamo stabilito con il sindaco – ha spiegato Giorgio Ferrara – che dopo la presentazione del programma del Festival, il 21 a Roma, il 22 aprile al Chiostro di San Nicolò faremo una grande presentazione del Festival per la città e già in quest'occasione cominceremo a parlare del futuro”.
“Dopo 10 anni di agonia, il festival vede la sua ripartenza” ha detto soddisfatto il sindaco Brunini, che ha ricordato la fase di cambiamento di questi ultimi mesi sostenuta dal ministero, ma anche i sostanziosi finanziamenti pubblici. “Stiamo comunque lavorando – ha sottolineato il primo cittadino – per avere un grande sponsor internazionale che finanzi alcuni spettacoli”. Brunini ha quindi annunciato la concretizzazione del gemellaggio con Charleston, ritornando poi a parlare delle contrapposizioni degli ultimi anni. “Il Festival non è più conteso tra città: io non sono un guerrafondaio come si vuol far credere, un po' prepotente sì, ma in questi nove anni abbiamo fatto i salti mortali…”
(Sara Fratepietro)
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