Don Matteo 10, arriva il contributo di Bps | Ma guai a parlarne - Tuttoggi.info

Don Matteo 10, arriva il contributo di Bps | Ma guai a parlarne

Carlo Vantaggioli

Don Matteo 10, arriva il contributo di Bps | Ma guai a parlarne

Conferenza stampa imbarazzante e surreale in cui il presidente Confcommercio trasforma la bella notizia in un attacco alla stampa
Mar, 01/12/2015 - 22:45

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“Gentili giornalisti, siete tutti invitati alla CONFERENZA STAMPA che si terrà DOMANI 1 DICEMBRE ALLE ORE 11 PRESSO L’HOTEL DEI DUCHI, per illustrare il contributo e la vicinanza della Banca Popolare di  Spoleto alle imprese cittadine in merito al progetto DON MATTEO 10. Confidiamo nella vostra presenza. Cordialmente, Con Spoleto.” Questo il tenore dell’ invito recapitato alle redazioni della stampa locale nei giorni scorsi per quella che sembrava, almeno nella presentazione della mail, una giornata importante in cui raccontare qualcosa di bello per la città.

Ma le premesse di questi tempi, sembrano sempre più rassomigliare ai famigerati preamboli politici degli anni ’70-’80. Ovvero qualcosa di molto simile ad una palude fangosa dalla quale tirare fuori il naso per respirare è impresa ardua.

In breve, all’Hotel dei Duchi è andato in scena il naufragio della comunicazione, un disastro molto prossimo a quello Titanic, giusto per ricordare un episodio drammatico in cui la componente umana gioca un ruolo determinante per mandare in malora tutto.

Al tavolo dei relatori, Andrea Tattini, Presidente Confcommercio Spoleto, Tommaso Barbanera, Presidente Con Spoleto e Vice presidente Confcommercio, Emilio Quartucci, dirigente responsabile della Comunicazione di Banca Popolare di Spoleto, Gruppo Banco Desio, già dirigente dell’area commerciale della Bps pre-commissariamento, ed infine Carla Contenti, consigliera del Con Spoleto. Tra il pubblico presente, molti imprenditori del settore alberghiero e ricettivo spoletino.

A fare gli onori di casa il Presidente Tattini che per primo prende la parola. Con un tono pacato e con le pause lunghe alla Celentano, di chi vuole dire con presunta chiarezza ciò che pensa, senza equivoci perchè forse non proprio sicuro di ciò che sta dicendo, inizia un preambolo (di quelli famigerati appunto), in cui di tutto si parla meno che dell’oggetto dell’incontro. Situazione economica generale e locale, credit crunch, ruolo e futuro gestionale della Popolare Spoleto (manco si fosse ad un convegno del settore credito), progetti di ripresa del credito bancario, energiche esortazioni all’apertura del borsellino Bps per rimettere in moto l’economia “perchè ormai gli imprenditori rimasti sono come i Panda, a rischio estinzione”.

Un Quartucci leggermente imbarazzato, lo osserva con stupore misto a sorpresa, come quella che si ha nel caso di agguati di guerra, ignaro sopratutto della polpetta avvelenata che Tattini gli sta per servire. Il Presidente di Confcommercio, ci mette meno di un nanosecondo a tirare in ballo la triste sorte della Spoleto Credito e Servizi, ex-azionista di maggioranza della passata gestione della Banca Popolare di Spoleto Spa, e la brutta fine che hanno fatto i soci che al momento vedono “svampato” il valore dei loro risparmi investiti nelle azioni. Una vicenda con ferite multiple da mina antiuomo ancora aperte e sanguinanti su cui ha messo gli occhi anche la magistratura, non bastasse il terremoto che portò al commissariamento della Popolare e della Scs e dei famosi 34 avvisi di garanzia tra dirigenti, amministratori, soci e clienti,  poi ridotti a 14 persone che andranno prossimamente a processo.

Meno chiara la giravolta con la quale l’argomento dovrebbe essere correlato a Don Matteo e al ruolo della Popolare di Spoleto, a guida Banco Desio, che oggi era presente con Quartucci per raccontare invece la genesi di un contributo agli imprenditori coinvolti nell’operazione miracolosa e miracolata del frate-detective in bicicletta. Forse non eravamo attenti o ci ha colto un mancamento, sta di fatto che passati circa 15 minuti dall’inizio del Tattini-preambolo, abbiamo iniziato a pensare di aver sbagliato conferenza stampa e come noi anche i colleghi presenti con i quali sono intercorse diverse occhiate disperate di aiuto.

A seguire poche e concise parole del presidente del ConSpoleto, Barbanera, che ha rimesso in pista un evergreen dal titolo chilometrico, “quanto siamo fortunati ad avere la fiction di Don Matteo a Spoleto che rimette in moto una economia”, e che ci racconta di come anche la troupe di Sereno Variabile, seguendo le tracce del battistrada della bicicletta santa, sia venuta in città per 3 giorni.

Parola infine a Quartucci che vista l’aria che tira si mantiene sullo stile del Louis Armstrong di Foggy day (giornata nebbiosa ndr.) non richiamando a confronto nessuno dei suoi vicini di tavolo ma sopratutto non pigolando nemmeno una lettera e men che meno un numero sull’accordo Bps-Don Matteo-Con Spoleto per cui era stata convocata la conferenza stampa. Per il resto qualche minuto di fuffa istituzionale sul perchè una banca lavora in un territorio. E la conferenza poteva finire li, per mancanza dell’oggetto di convocazione.

Alle normali rimostranze dei giornalisti presenti si è riusciti a sapere che la Banca Popolare ha deciso di ricominciare a destinare contributi sul territorio per iniziative di sviluppo economico con basi solide come è l’operazione Don Matteo. E questa è di sicuro una buonissima notizia. Il contributo andrà ad integrare il budget destinato alla copertura dei costi di ospitality della intera troupe, budget che si aggira sui 300mila euro e dove il comune interviene (grazie all’introduzione della recente tassa di soggiorno, a tutti gli effetti una tassa di scopo) per circa 60mila euro. Barbanera e Tattini si lasciano sfuggire che forse questa cifra del Comune non verrà raggiunta completamente, segno evidente che mancano all’appello un po’ di presenze alberghiere.

Costo dei pasti 5 euro a persona e del pernottamento pari a 20 euro, da spalmare su 12 settimane di riprese per poco più di un centinaio di persone, cifre per altro già note e arcinote. Qualora non si arrivi al completamento del budget costi, saranno gli stessi imprenditori a mettere mano al portafogli per l’integrazione. Al momento grazie anche ad altri sponsor come la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto ed altri imprenditori privati, la Regione etc. l’eventualità negativa è stata scampata. Ora nel dream team, rientra a pieno titolo anche la Banca Popolare di Spoleto e di sicuro il cielo è sempre più blu.

Ma di dire quant’è in spiccioli l’intervento della Bps non se ne parla. E la cosa diventa una vera farsa nel momento in cui i giornalisti, nel chiedere il perchè della convocazione se poi non c’è nemmeno la notizia da scrivere, vengono redarguiti con tono serio e di circostanza dal Presidente Tattini sul grave errore che la stampa commette quando insiste nel voler scrivere dettagli come quello del costo del pasto o dei pernottamenti o dell’entità dei contributi degli sponsor, operazione che innesca le polemiche locali e gli appetiti, a dire di Tattini, di regioni o città che vorrebbero soffiarci il prete miracoloso. Una curiosa teoria deontologica che potremmo riassumere in questi termini: colpevoli di dire la verità.

Il Presidente Tattini insomma prova a spiegarci una volta per tutte il nostro mestiere, che secondo il suo manuale del giornalista provetto prevede la pubblicazione della monoversione dei fatti, quella che proviene da chi comunica la notizia e che chiaramente è sacrosanta, magari con la benedizione della Beata Quartina di grillesca memoria, quella contro cui “nun ce poi fa gnente”.

A seguire lo scaricabarile su chi ha convocato la conferenza stampa: “E’ la banca…no è il Con Spoleto…no non ci siamo capiti…se non lo dice la banca l’importo del contributo perchè dobbiamo dirlo noi?”. Nel frattempo il responsabile alla comunicazione della Bps-Desio, Quartucci se ne va e tutti i giornalisti cattivi si alzano con più di un borbottio.

Vorremmo raccontare altro ai lettori, ma di fatto una buona operazione della Banca Popolare di Spoleto si è trasformata in una occasione per togliersi i sassi dalle scarpe al cospetto dei giornalisti locali. Quasi, quasi è sembrato di rivivere il clima plumbeo di un certo ventennio. A scelta del lettore se recente o di storica memoria. E speriamo che Don Matteo preghi per noi.

© Riproduzione riservata

Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

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