Si è spenta alla giovane età di 16 anni S. B., una ragazza di Santa Severa, trovata morta in un padiglione abbandonato dell’ospedale Forlanini di Roma. La notizia è stata riportata in queste ore anche da diverse testate nazionali. A fare la drammatica scoperta, ieri mattina, è stata la madre, che ha ritrovato la giovane priva di sensi su una lettiga arrugginita del Forlanini. Nulla hanno potuto i sanitari del 118 intervenuti in soccorso sul posto.
S. B. si era allontanata domenica 6 giugno da una comunità di recupero alle porte di Perugia, dove si trovava da un mese. La madre, K. N. le iniziali del suo nome, disperata per aver perso le tracce della figlia negli ultimi giorni, aveva rivolto un appello anche alla trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha visto?’, preoccupata che la giovane figlia fosse incappata in un brutto giro nella zona tra Ostiense e il Pigneto. Il pm Antonino Di Maio, titolare del procedimento, ha disposto l’autopsia, che dovrà stabilire la causa del decesso. L’esame potrebbe essere eseguito già domani nell’istituto di medicina legale della Sapienza, e sarà utile a fugare ogni dubbio sul prematuro decesso della giovane. Gli inquirenti seguono ogni genere di pista, ma al momento l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di overdose da eroina. In base alla ricostruzione delle forze dell’ordine e del medico legale, inoltre, sul corpo di S. B., al momento del ritrovamento, non sarebbero stati ritrovati segni di violenza. “L’ipotesi di reato – si legge sul sito di Chi l’ha visto? – sarebbe basata su sms della ragazza in cui avrebbe manifestato l’intenzione di togliersi la vita. Indagini anche per individuare chi abbia fornito la droga alla ragazza, che sarebbe stata vista viva l’ultima volta nella zona della stazione Termini”.
Questa mattina gli agenti della polizia del commissariato romano di Monteverde hanno effettuato un nuovo sopralluogo sul posto della tragedia, ascoltando anche diverse persone che abitualmente frequentano la zona e i locali dismessi del Forlanini. Il magistrato potrebbe a breve convocare in procura anche il direttore generale dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini per cercare di chiarire come sia possibile che all’interno del complesso ospedaliero, tra i più grandi di Roma, ci siano aree abbandonate e frequentate da sbandati e tossicodipendenti.
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