Trema l’Umbria del post sisma grazie all’operazione “Earthquake” (letteralmente “terremoto”). Settanta uomini del Corpo forestale dello Stato dei Comandi Provinciali di Pescara e Perugia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara, hanno eseguito in queste ore una vasta operazione di carattere interregionale. L’operazione è stata condotta dal Corpo Forestale dello Stato dell’Umbria che ha dato esecuzione a sette arresti, sequestri di denaro e immobili e perquisizioni nelle province di Perugia (Perugia, Gubbio, Assisi), Pescara (Pescara, Bussi sul Tirino, Popoli) oltre che negli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila (Usra) e dei comuni del cratere (Usrc).
Ad essere coinvolta sarebbe in particolare una ditta di Perugia. I reati per i quali si procede sono associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Gli avvisi di garanzia notificati nell’ambito dell’operazione, denominata “Earthquake”, sono 11. Gli arrestati sono pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori residenti nei Comuni di Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino. Sequestrati oltre 330 mila euro ritenuti profitto del reato di corruzione.
Le indagini hanno preso il via dalle dichiarazioni rese da un imprenditore umbro aggiudicatario di tre appalti per la ricostruzione degli aggregati edilizi del Comune di Bussi sul Tirino per un valore pari ad € 8.000.000,00, a seguito una di richiesta, da parte del direttore dei lavori, di una tangente del 12 % del valore degli appalti (corrispondente a € 960.000,00), al fine di dividerla con altri tecnici coinvolti. Le successive indagini hanno svelato l’esistenza di un piano (definito dagli stessi indagati, Piano Abruzzo) per gestire la ricostruzione privata degli edifici interessati dal sisma dell’aprile 2009 nei comuni di Bussi sul Tirino e Bugnara.
Il sistema si basava sul previo accaparramento degli incarichi di progettazione degli aggregati edilizi del cratere, in maniera da acquisire una indebita posizione di sostanziale monopolio degli affidamenti dei lavori, e ciò per il tramite della corruzione di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio (tecnici dei consorzi privati aventi diritto alla ricostruzione finanziata dallo Stato), costringendo le ditte ad erogare rilevanti somme di denaro per poter accedere al mercato degli appalti della ricostruzione, agevolati dalla totale contribuzione pubblica. Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo veniva garantito dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Ricostruzione n. 5 del cratere aquilano che, come contropartita della vendita degli atti del proprio ufficio, otteneva la promessa della corresponsione di rilevanti somme di denaro (importi pari al 5% del valore degli appalti per un importo di circa euro 29.000.000,00) oltre alla corresponsione di utilità (quali lavori edili gratuiti presso un abitazione di proprietà, la disponibilità di un autovettura e l’assunzione di un familiare presso una ditta affidataria dei lavori).
Le dichiarazioni di altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, hanno svelato il distacco del predetto pubblico ufficiale presso l’Ufficio tecnico del comune di Bugnara (AQ), per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna “V. Clemente”, ottenendo, come contropartita di atti contrari al suo ufficio, la somma di € 10.000,00 in contanti e la promessa di ulteriori € 130.000,00 da erogarsi in base ai vari SAL. Il personale del Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di L’Aquila, sta operando anche presso i due uffici per la ricostruzione in L’Aquila per sequestrare tutto il carteggio afferente a lavori di ricostruzione privata in cui compaiono le ditte interessate dall’indagine.