Terremoto, altra forte scossa | Il punto sulle scuole umbre | Da Norcia no a opere d'arte a Spoleto - Tuttoggi.info

Terremoto, altra forte scossa | Il punto sulle scuole umbre | Da Norcia no a opere d’arte a Spoleto

Redazione

Terremoto, altra forte scossa | Il punto sulle scuole umbre | Da Norcia no a opere d’arte a Spoleto

Nuovi danni | Scosse ieri anche nella zona di Gubbio | A Foligno si cerca soluzione per la Carducci | A Spoleto ipotesi trasferimento per due scuole | Da Vallo di Nera la proposta di deroga sulle classi nelle scuole di montagna
Sab, 03/09/2016 - 12:32

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Una nuova forte scossa di terremoto è stata registrata poco fa in Italia Centrale, avvertita fino a Roma. Secondo i dati dell’Ingv il sisma, di magnitudo 4.5 è stato registrato alle 12.18 con epicentro nelle Marche, ai confini con il territorio umbro e vicino a  Castelluccio di Norcia, nei pressi di Castelsantagelo sul Nera, a 9  km di profondità. Si attende di conoscere se vi siano stati nuovi danni. Poco dopo il terremoto di 4.5 gradi ne sono state rilevate altre di modesta entità: una di 2.5 alle 12:29 e di 3.0 alle 12:31 sempre con lo stesso epicentro ed un’altra di 2.6 alle 12:32 con epicentro nella zona a sud di Norcia.

Le ultime scosse

terremoto valnerina

Scossa delle 12:18 – Magnitudo 4.5

La precedente rilevante scossa di terremoto, questa notte, con epicentro alle porte di Norcia, aveva creato ulteriori danni nelle zone terremotate ed in particolar modo nella città di San Benedetto. A subire dei nuovi crolli sono state le mura urbiche, già danneggiate in più punti con le prime scosse del 24 agosto. Tra la gente si è riacutizzata la paura, soprattutto perché per oltre 24 ore non si erano verificate scosse di magnitudo pari o superiore a 3 gradi, tornate invece a farsi sentire dal pomeriggio di ieri.

Terremoto anche nell’Eugubino – Alcune scosse di terremoto di lieve entità, ma avvertite distintamente dalla popolazione senza comunque provocare danni a cose o persone, sono state registrate nelle ultime ore anche nella zona tra Gubbio e Gualdo, con epicentro vicino Branca. I sismi più significativi, ma comunque che non rappresentano una situazione preoccupante, sono stati registrati alle 15:11 (magnitudo 2.6, epicentro a 8 km di profondità) e alle 19:06 (magnitudo 2.3, epicentro a 9 km di profondità).

La situazione nelle scuole

Osservate speciali le scuole dell’Umbria. Ieri pomeriggio si è tenuto un vertice nella sede della protezione civile a Foligno con l’assessore regionale  all’istruzione Antonio Bartolini, i sindaci e tecnici dei Comuni interessati dagli eventi sismici, la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria Sabrina Boarelli, i vari dirigenti scolastici, il direttore regionale Luigi Rossetti, il dirigente della Protezione civile regionale Alfiero Moretti. tutti gli studenti umbri. “Il nuovo anno scolastico – spiega Bartolini –  aprirà regolarmente lunedì 12 settembre, come previsto dal calendario regionale, per tutti gli studenti umbri, compresi quelli che frequentano le scuole nei centri colpiti dal terremoto: è questo l’obiettivo che abbiamo condiviso”. “L’apertura delle scuole – ricorda l’assessore – è una priorità assoluta. Per questo, già dai giorni scorsi ci siamo impegnati alacremente portando avanti un attento monitoraggio della situazione ed effettuando le necessarie verifiche sugli edifici. Ieri ho voluto riunire attorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti per fare il punto sia sullo stato degli immobili sia sulle problematiche emerse. Un confronto e una collaborazione che proseguiranno anche nei prossimi giorni, così come continueranno le verifiche in base all’evoluzione degli eventi sismici per avere un quadro preciso e puntuale della situazione. Monitoraggi e controlli, continuati anche dopo la scossa delle 3.34 di questa notte, sono infatti costanti per assicurare che le lezioni si svolgano in assoluta sicurezza per studenti, docenti e personale”.

L’ARTICOLO PRECEDENTE ED IL SOPRALLUOGO DEL COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE ERRANI

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Gite e incontri in attesa dell’agibilità – “Nei giorni scorsi – rileva ancora l’assessore Bartolini – sono stati effettuati oltre 200 controlli da parte dei tecnici comunali e circa 40 dai verificatori regionali e da esperti nazionali. Alcune scuole hanno riportato danni ma anche a Norcia, la città più colpita, si è pronti per avviare i lavori di sistemazione e in ogni caso, anche se l’ultima forte scossa impone cautela e gli interventi in alcune strutture non saranno ultimati presumibilmente fino a lunedì 19, la Regione metterà a disposizione finanziamenti e si programmerà un’attività alternativa alle lezioni frontali in classe, quali gite culturali e incontri, mutuata dall’esperienza dell’Emilia Romagna, in attesa dell’agibilità delle scuole interessate. Dove necessario, le attività didattiche saranno svolte in prefabbricati o in altre strutture pubbliche disponibili”.

Summit lunedì a Foligno per la media Carducci – Tra le situazioni più inaspettate in Umbria emerse c’è l‘inagibilità temporanea riscontrata alla scuola media “Carducci” di Foligno. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di individuare una sede alternativa dove iniziare regolarmente le lezioni il 12 settembre. Per questo lunedì si terrà un incontro tra amministrazione comunale e dirigenza scolastica per scegliere la situazione più idonea. Si pensa ad altre scuole come pure ad ipotesi alternative, non escludendo perfino la caserma Gonzaga.

La situazione delle scuole a Spoleto – Il quadro completo sulla situazione delle scuole comunali di Spoleto dopo il terremoto del 24 agosto si avrà mercoledì sera, ma la situazione è comunque già delineata ed a presentare il report è stato ieri pomeriggio in consiglio comunale il sindaco Fabrizio Cardarelli. In seguito al sisma del 24 agosto fin dalle prime ore della mattinata è stata emanata una ordinanza cautelativa di chiusura di tutti gli edifici scolastici e sono sono stati avviati sopralluoghi nelle scuole di competenza del Comune di Spoleto raggruppati nel 1° e 2° circolo didattico e nell’Istituto comprensivo 1 e 2, oltre ai nidi comunali, compreso quello gestito da cooperativa, e le scuole d’infanzia paritarie. Già sabato pomeriggio erano stati effettuati e conclusi 39 sopralluoghi. Le scuole che presentavano lesioni tali da poter ipotizzare una dichiarazione di inagibilità ancorché parziale, sono stati oggetto nelle giornate di mercoledì 31 di ulteriori sopralluoghi che hanno dato i seguenti esiti:

  • Scuola Primaria di S. Giovanni di Baiano (bambini ospitati, nell’a.s. 2015-2016, 116), via Marx presenta danni riparabili attraverso l’istallazione di catene e rinforzo delle catene già esistenti, più il rifacimento di un fondello. Interventi che si ha l’obbiettivo di realizzare entro l’avvio dell’anno scolastico cioè entro il 12 settembre. Esiste comunque già un piano B verificato insieme al personale dell’Istituto e la dirigente dott.ssa Dominici, di spostamento presso il plesso di Via Curiel, se assolutamente necessario, al fine di garantire l’avvio senza ritardi.
  • Scuola Primaria di S. Anastasio (bambini ospitati, nell’a.s. 2015-2016, 111): presenta danni riparabili attraverso la messa in sicurezza degli accessi e l’interdizione ad una porzione di giardino. Interventi realizzabili entro l’avvio dell’anno scolastico.
  • Scuola dell’Infanzia di Protte (bambini ospitati, nell’a.s. 2015-2016, 36), il secondo sopralluogo ha permesso di ritenere l’immobile agibile, anche se saranno realizzati alcuni piccoli interventi. Apertura regolare entro il 12 settembre.

Alcune altre scuole di competenza del Comune presentano qualche lesione superficiale che non interessa comunque le strutture portanti e che si farà del tutto per eliminare entro il 12 settembre, compatibilmente con le priorità già sopra espresse. Martedì 30 agosto è stato comunque convocato il Tavolo dei dirigenti scolastici, i quali hanno prefigurato anche degli scenari alternativi nel caso i sopralluoghi avessero dato esiti più gravi. Per quanto attiene gli asilo nido non ci sono pericoli da segnalare e dunque avranno apertura regolare il 5 settembre, mentre tra le scuole paritarie, la situazione oggetto di ordinanza di inagibilità è quella riferita alla scuola dell’Infanzia Lelio e Innocenzina Rossi di S. Domenico gestita da suor Maria Rita Coppini, la quale ha fatto richiesta al Comune di poter utilizzare la scuola di Cortaccione al momento non utilizzata. Verificato che al Comune tale immobile non serve per rispondere alle proprie criticità, l’Amministrazione ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tale immobile al fine di fornire una alternativa ai bambini e al personale della Scuola L.I. Rossi, al fine di garantire l’avvio regolare delle lezioni anche per loro.

Le scuole superiori – Per quanto riguarda le Scuole secondarie di secondo grado, di competenza della Provincia, sempre a Spoleto, in esito ai sopralluoghi sono state dichiarate parzialmente inagibili, l’immobile “G. Spagna” nella parte che ospita le aule dell’Istituto Alberghiero, alcuni locali del Liceo Scientifico e alcuni locali dell’ITIS. Inoltre è stato dichiarato inagibile l’immobile ITIS IPSIA, al momento non utilizzato da popolazione scolastica, che però ospita il centro sociale di Via Visso. La Provincia, per voce del tecnico responsabile ing. Rapicetta, ha in programma di effettuare tutti i lavori necessari al regolare avvio dell’anno scolastico, entro il 12 settembre, e sono stati già predisposti gli atti per l’avvio degli interventi lunedì 5 settembre. Entro mercoledì potrà essere certo l’avvio o meno delle lezioni, anche in esito a tali interventi. Il Ministero inoltre, notizia di questa mattina, ha avviato una istruttoria per censire eventuali bisogni di arredi nel caso in cui le scuole debbano essere temporaneamente trasferite.

terremoto scuole

Punto sulla sicurezza delle scuole al entro Protezione Civile

Chiesta deroga per gli istituti di montagna

Intanto, per evitare pluriclasse e spostamenti, è stata avanzata una richiesta di deroga per le scuole della Valnerina al numero minimo di studenti per classe. “Tra le azioni previste dallo Stato a sostegno dei Comuni che si trovano a fronteggiare l’emergenza terremoto, ci sia anche un provvedimento straordinario in deroga al numero minimo di studenti e scolari necessari per la formazione di una classe. La deroga scongiurerebbe la presenza di pluriclassi che, soprattutto in questo momento, potrebbero allontanare i ragazzi e le famiglie dal territorio provocando spopolamento”.  La proposta è stata avanzata dal sindaco di Vallo di Nera, Agnese Benedetti, al Commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani, alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e all’assessore regionale Bartolini, al Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, al Capo del Dipartimento Protezione civile Fabrizio Curcio, al dirigente dell’ufficio scolastico regionale Sabrina Boarelli, durante due incontri. “La fragilità dei nostri territori di montagna e la tenuta della popolazione vengono nuovamente messe in crisi da questo evento calamitoso – ha continuato la Benedetti – ecco perché per evitare lo spopolamento è importante tenere nella dovuta considerazione il ruolo centrale delle scuole. Esse rappresentano i capisaldi delle comunità e sono capaci di assicurare il senso di presenza e continuità essendo punti di riferimento per il presente e il futuro dei piccoli paesi”. All’appello di Vallo di Nera si sono uniti tutti i sindaci della Valnerina, da Norcia a Scheggino, da Monteleone di Spoleto a Sellano, da Cascia a Sant’Anatolia di Narco, da Preci a Cerreto di Spoleto e a Poggiodomo.

Il futuro dei beni culturali di Norcia

Intanto si alza l’attenzione anche sui beni culturali. Mentre i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio beni culturali, su delega del Mibact, stanno effettuando la ricognizione dei danni ai beni e delle opere culturali disseminate sulle regioni interessate dal terremoto, il Comune di Norcia ha già fatto sapere di non volere che il suo patrimonio culturale venga portato altrove per essere riparato, con il rischio di non tornare più, come accaduto dopo i terremoti del 1979 e del 1997, chiedendo di allestire in zona dei centri per il ricovero dei beni culturali. Da Spoleto, intanto, è stato chiesto da alcuni cittadini alla presidente della Regione Catiuscia Marini di mettere a disposizione il centro di ricovero regionale dei beni culturali situato Santo Chiodo appositamente realizzata in seguito al sisma del 1997. “Come noto – ha evidenziato la Marini su Facebook – la tutela delle opere d’arte è dello Stato e non della Regione, quindi l’utilizzo lo dispone il Mibact, ma ovviamente la struttura regionale è già stata messa a disposizione. La decisione spetta alla Soprintendenza che valuterà caso per caso”. La governatrice ha ricordato poi che “a Norcia gli abitanti vogliono conservare i beni all’interno del Comune”.

Norcia contro il trasferimento a Spoleto – Proprio a questo proposito gli abitanti di Norcia hanno dato vita ad una petizione firmata dalle associazioni del territorio e da imprenditori. Il documento è indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dei Beni culturali, alla presidente della Regione Umbria, all’arcivescovo di Spoleto – Norcia, ai parlamentari umbri, alla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell’Umbria e per conoscenza al sindaco ed al consiglio comunale di Norcia. Nella lettera, ricordando la situazione post sisma del 24 agosto, chiedono “che i nostri beni culturali ed artistici rimangano ospitati in idonee strutture ubicate all’interno del territorio comunale e non vengano trasferiti in altri Comuni“. Vengono quindi fatte alcune ipotesi sui siti, come il deposito della Soprintendenza, già rimessa della ex ferrovia Spoleto-Norcia, o uno dei capannoni inutilizzati nella zona industriale. “Potrebbe essere questa l’occasione – viene evidenziato – per costruire a Norcia un deposito per i beni culturali, ma anche per ospitare beni privati delle popolazioni terremotate, visto che il fenomento sismico si verifica nella nostra zona ogni 10-15 anni, con effetti anche devastanti. Un centro che potrebbe ospitare anche un laboratorio di restauro del nostro patrimonio archeologico e storico-artistico. Portare a Spoleto e altrove il nostro patrimonio culturale rappresenta un rischio di dispersione e di mancato rientro dello stesso a Norcia, come abbiamo constatato negli ultimi anni. Nel mirino ci sono i tanti spostamenti di opere d’arte della Valnerina a Spoleto che non hanno fatto più ritorno, per svariati motivi, nel loro luogo d’origine.

(aggiornato alle 12.50)

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