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Terni, Operazione Spada | La Procura ricostruisce i presunti “illeciti e frodi” del Comune

Redazione

Terni, Operazione Spada | La Procura ricostruisce i presunti “illeciti e frodi” del Comune

Conferenza di fine anno del procuratore capo Alberto Liguori
Sab, 30/12/2017 - 17:01

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Questa mattina, in sede di conferenza di fine anno per il bilancio della Procura di Terni, il procuratore capo, Alberto Liguori, ha fatto il punto sull’Operazione Spada, l’inchiesta che ha determinato un vero e proprio terremoto politico a Palazzo Spada.

Il primo dossier riguarda il primo filone di indagine, quello di maggio e relativo al delicato settore degli appalti di servizi pubblici che hanno interessato 1) la manutenzione ordinaria del verde pubblico sia in città 2) sia all’interno dei cimiteri urbani, 3) la gestione dei servizi cimiteriali, nonché 4) la gestione dei servizi turistici presso l’area della Cascata delle Marmore, predisposti e gestiti dall’attuale Giunta Municipale di Terni.

“A cavallo tra il 2011 ed il 2016si legge nella nota della Procurasono stati aggiudicati irregolarmente una serie di appalti alle medesime cooperative sociali con l’escamotage dell’importo frazionato in maniera da evitare l’asta pubblica ed assegnare i lavori con la procedura negoziata (consentita solo per lavori di modesto importo) alle cooperative di tipo B preventivamente individuate nel bando con previsioni che solo le dette cooperative avevano.

Il meccanismo fraudolento descritto ha trovato completamento nel senso che l’amministrazione comunale ha favorito sempre le medesime cooperative facendo ricorso, alternativamente ed ingiustificatamente, dapprima alla proroga degli appalti di servizio scaduti, cosi come poi alle procedura in economia e/o dell’affidamento diretto, anziché bandire una gara nuova, adducendo motivazioni apparenti e pretestuose, sempre attraverso il frazionamento dei lavori in piccole commesse tali da eludere la norma primaria, così continuando a garantire, a volte, anche per oltre 5 anni consecutivi la gestione del contratto al medesimo raggruppamento di cooperative sociali

Solo per citare qualche dato si annota che: per il verde pubblico urbano l’appalto è stato gestito senza gara aperta dal 2008 al 2015 per un totale di costi per il Comune di Terni superiore ai 2 milioni e 700 mila euro, cui si devono sommare i lavori appaltati nel 2015 per una somma totale superiore ai 560 mila euro, poi frazionati in tre lotti; per l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale, il contratto, senza gara aperta, ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per un costo totale di oltre 286 mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno dei 16 centri, le proroghe sono durate dal 2014 al 2016, il costo sopportato di oltre 687 mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno della Cascata delle Marmore, il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 2010 al 30.6.2013, e, senza neppure un atto comunale di proroga, dal 30.6.2013 al 30.12.2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati irregolarmente per un importo di oltre 1 milione e 700 mila euro.

Si annota che l’inchiesta ha fatto registrare l’applicazione al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre a due componenti di cooperative sociali di tipo B, il divieto temporaneo di esercizio dall’attività di impresa cooperativa.

Si precisa che nel prosieguo, il tribunale dei Riesame di Perugia, su parere favorevole del pubblico ministero presente all’udienza, ha revocato la misura domestica per il Sindaco, mentre per l’Assessore l’ha confermata. Anche tale ultimo indagato la misura più avanti è stata revocata solo alla luce delle dimissioni dallo stesso rassegnate, mentre per i componenti delle cooperative è stato il giudice per le indagini preliminari, a seguito degli interrogatori di garanzia, a revocare le misure interdittive. Si annota, altresì, che l’azione di ripristino della legalità scaturita dall’inchiesta in esame in materia di appalti ha previsto l’emissione di tutta una serie di bandi nuovi di gara, in conformità alla legislazione comunitaria e nazionale (senza bandi fotografia e frazionamenti/proroghe/affidi diretti vari) e, già in un caso, l’aggiudicazione dell’appalto a società diversa dalla precedente”.

La seconda “operazione Spada”

“In prosieguo sono state esaminati una serie di incarichi di collaborazione esterna conferirti da società pubbliche in favore di un commercialista riminese. Le società in questione sono “Farmacie Terni s.r.l.” e “Terni Reti s.r.l.

Negli anni a cavallo tra il 2012 ed il primo semestre del 2017 si è proceduto illegittimamente ad affidamenti di incarichi in via diretta, senza la predisposizione di una gara o di una procedura comparativa delle offerte i spregio all’unica legge che disciplina il settore e cioè il del D.Lgs. 165/2001.

Non è dunque, consentito all’amministrazione comunale conferire un incarico di collaborazione esterna, in via diretta e senza procedura comparativa, a persone individuate sulla base di mere conoscenze personali, a prescindere dalle asserite qualifiche professionali possedute. Precetto questo, tra l’altro recepito dal Comune di Terni che nel 2010 si è munito di apposito regolamento ove è prevista una rosa di aspiranti di almeno 5 professionisti da contattare e da mettere in competizione per l’incarico.

Dall’analisi delle e-mail e dei documenti sequestrati al Camporesi presso il suo studio di Rimini e della documentazione acquisita presso le sedi istituzionali ternane, è emersa, infatti, una fitta corrispondenza intercorsa tra il commercialista ed alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, tesa all’ottenimento di diversi incarichi di collaborazione esterna da parte del Comune di Terni, della Azienda Speciale Farmacie Municipali (poi trasformata in “FarmaciaTerni s.r.l.”) e della società in house “Terni Reti s.r.l.”; tutto ciò, grazie a favoritismi personali e ad espedienti fraudolenti reiterati e adattati a seconda delle occasioni di guadagno.

Più in generale, l’attività investigativa ha disvelato una vera e propria “esternalizzazione” illecita di un settore importante dell’amministrazione comunale ternana, di fatto affidata al Camporesi in assenza di qualsivoglia procedura selettiva ad evidenza pubblica: dal 2012 sino ai giorni odierni, il predetto commercialista, anche avvalendosi dell’opera di professionisti e collaboratori presso il suo studio riminese, predisponeva il contenuto di atti istituzionali, di delibere comunali e di determine dirigenziali al posto dei pubblici dipendenti del Comune di Terni; quindi, le bozze da lui preparate venivano trasmesse ad alcuni esponenti comunali compiacenti, che le veicolavano presso le sedi istituzionali, facendone recepire il contenuto all’interno degli atti ufficiali. In cambio della sua opera professionale ed intellettuale, il Camporesi richiedeva ed otteneva incarichi di collaborazione esterna per corrispettivi in denaro da lui graditi e negoziati, nutrendo altresì aspettative in ordine all’aggiudicazione di ulteriori gare ed incarichi di suo interesse.

Si annota che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Terni nei giorni scorsi per tutti e tre gli indagati ha applicato la misura degli arresti domiciliari, poi confermata anche all’esito degli interrogatori di garanzia. Sul punto preme sottolineare che, su impulso esclusivo del pubblico ministero di Terni, il Gip, non ha attenuato la misura cautelare disposta, ma ha valorizzato quelli che sono i diritti umani degli indagati previsti nella Costituzione, garantendo attraverso una rimodulazione le prescrizioni a corredo della misura in corso, consentendo loro, in un caso, di poter uscire per lavorare e guadagnarsi da vivere, nell’altro, di poter uscire in determinate fasce orarie per attendere alle ordinarie occupazioni. Infine, per il terzo indagato, il commercialista di Rimini, il Gip di Terni, a seguito dell’interrogatorio di garanzia svolto in rogatoria, in data di ieri ha confermato gli arresto domiciliari rigettando la richiesta di revoca della misura.

Si sottolinea, infine, che alcuna confusione è ammessa in punto di normativa applicabile: il codice degli appalti del 2006, novellato nella primavera del corrente anno, appunto per gli appalti; la legge del 2001 per gli incarichi a professionisti esterni al Comune di Terni. Alcuna lettera di incarico è stato rinvenuta tra gli atti comunali né migliore sorte si è avuta presso le società pubbliche inquisite.

L’affidamento di tali incarichi in modo diretto e senza alcuna procedura selettiva o comparativa preliminare avveniva proprio grazie alla stretta collusione tra il Camporesi e vari esponenti dell’amministrazione comunale, ai quali il primo – senza manifestare alcun timore ed anzi mostrando uno spiccato senso di impunità – suggeriva finanche gli escamotage e i mezzi fraudolenti per evitare la gara e procedere all’assegnazione diretta in suo favore, tra i quali: l’illecito frazionamento dell’importo, la suddivisione della liquidazione in favore di soggetti diversi, la ripartizione degli oneri di spesa tra Comune e società controllate”.

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