Approda questa sera al Teatro Torti di Bevagna alle 20,30 e in replica alle 23,00 “La società dello spettacolo”.Lo spettacolo, che ha suscitato l‘attenzione e l'apprezzamento della critica nazionale definito come “un'intensa esperienza culturale di rara pregnanza e necessità”, mette in scena le tesi del filosofo e regista francese Guy Debord fondatore cinquant'anni fa del movimento Situazionista in una trasposizione scenica scritta da Michelangelo Bellani, per la regia di C. L. Grugher.
Nel 1967 Guy Debord pubblica “La società dello spettacolo”, un libro cult subito sventolato sulle barricate del Maggio francese per la sua teorizzazione di una società invasa dal potere dei media. Per la prima volta circola una definizione di spettacolo come irrealismo prodotto da una pratica sociale. Vent'anni dopo il suo autore sarà fra i primi a parlare, nei libri e nei suoi film, di “spettacolare integrato”, dimensione che vede un'intera generazione “allevata” e dunque perfettamente “integrata” dal dominio dello spettacolo, una “massa” assoggettata agli idoli spazzatura creati ad uso e consumo dell'ideologia della merce, per distrarla da tutto quanto di reale, ingiusto e cruento avviene ogni giorno nel mondo.In omaggio a questo pensatore, Marianna Masciolini, Michelangelo Bellani e C.L. Grugher fondatori della giovane formazione teatrale umbra che prende nome proprio dall'omonima opera messa in scena, hanno creato “La società dello spettacolo”, un luogo da attraversare come esperienza, fra schermi, voci off, musica e performance dal vivo e dando vita a una caleidoscopica performance cine-teatrale dove lo spettatore, inglobato nello struttura scenica suddivisa in sei stanze arredate e incomunicanti tra loro, munito di audiocuffia, assiste ad un avvenimento che vuole mettere alla prova l'intero apparato sensoriale e cognitivo.
Il primo schermo è quello, semicircolare e grande, che il pubblico deve attraversare per entrare. Una volta passata la fessura nello schermo – un taglio che ricorda Fontana – ci accoglie un parallelepipedo tutto nero al cui interno sono state ricavate le sei stanze. Inizia qui il percorso della ‘spettacolo'. Il pubblico viene invitato a indossare delle cuffie, ascolta, assiste ad azioni, performance, cattura immagini proiettate su grandi schermi che ci permettono di seguire tutto ciò che accade nei luoghi attigui a quelli in cui si trova.
Seguendo i passaggi più illuminanti dell'opera di Guy Debord, padre del situazionismo e primo teorizzatore della società mediatica, La società dello spettacolo ci fa entrare in un evento che scommette sulla fuga del tempo, abbatte la relazione mediatica di spettatore-spettacolo e coinvolge in un percorso di “partecipazione immediata ad un'abbondanza di passioni della vita”.
Data l'esiguità dei posti si consiglia la prenotazione presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222.
