“Boccata d’ossigeno si, ma asfittica e con l’asma”. Il capogruppo Pdl, Franco Zaffini, definisce così il provvedimento con cui si intende tutelare i precari della scuola varato dall’assessorato regionale all’istruzione. “Vorrei ricordare all’assessore Prodi – dice Zaffini – che il Governo, pur rimanendo fermo sulla sua posizione, ossia mettere fine ad un scuola pubblica utilizzata come grande ammortizzatore sociale che ha causato un ventennale strascico di precari e sfornato intere generazioni di ‘somari’, ha dimostrato di non essere indifferente ai disagi che tale razionalizzazione comporta per i lavoratori del comparto. Si è impegnato – prosegue il consigliere- a corrispondere il 70% degli stipendi agli insegnanti senza incarico ed ha dato l’opportunità alle regioni di integrare il restante 30%. E qui viene il bello – incalza Zaffini – mentre le altre Regioni hanno stanziato una media di 20 mln di euro per l’integrazione salariale, l’Umbria ne mette a disposizione 450 mila, per giunta in maniera tardiva e solo dopo essere stata incalzata dal sottoscritto con atti di sindacato ispettivo”.
Zaffini sottolinea che già in ottobre, ancor prima del così detto decreto salva –precari, Lombardia, Sicilia, Puglia, Sardegna e Molise avevano siglato un protocollo d’intesa con il Ministero al fine di offrire un’opportunità di lavoro in più agli insegnanti che, avendo svolto un annualità di servizio nel 2008-2009, non fossero stati riconfermati den 2009-2010.
“L’assessore all’istruzione della Regione ’Umbria, invece – riprende il capogruppo – ha preferito i comizi, mascherati da incontri con famiglie, studenti e docenti, all’individuazione di una strada condivisa a tutela degli insegnanti. Dopo qualche mese, ha elaborato un bando da 450mila euro. Niente se paragonato all’impegno di altre amministrazioni. Allora – conclude Zaffini- le cose sono due: o l’emergenza scolastica in Umbria non è così grave come gli sbraiti dell’assessore ‘comiziante’ volevano far credere, oppure lo stesso assessore non è in grado di fare il suo lavoro. Noi propendiamo per la seconda ipotesi”.