Continuano le proteste universitarie dei ricercatori che hanno deciso di non accettare l’insegnamento di ben 313 corsi a causa dei tagli agli stipendi e alle carriere imposti dalla nuova Riforma Gelmini (che approderà alla Camera il 12 ottobre).
Dopo i Consigli delle Facoltà di Scienze, Lettere, Ingegneria e Farmacia, che hanno determinato il rinvio di inizio lezioni posticipandolo, probabilmente, a lunedì prossimo, il dissenso si è propagato anche a Scienze della Formazione: qui le lezioni verranno sospese, dall’11 al 15 ottobre, per lo stato di agitazione proclamato dal Consiglio di Facoltà da parte di ricercatori, professori e studenti. A tale proposito mercoledì 13 ottobre, alle ore 12 presso l’Aula Prima di Scienze della Formazione, si terrà un’assemblea aperta a tutti gli accademici per chiarire le ragioni del malcontento. Intanto dall’altra sponda c’è una folta schiera di studenti che, attraverso l’affissione di manifesti, accusa i docenti di “aver tagliato la loro voglia di insegnare” e protesta per il continuo rinvio delle lezioni.
Quasi una soap opera infinita, verrebbe da pensare.