Il duca Varano nicchia, a rischio trattativa per P&P / La disperazione degli operai - Tuttoggi.info

Il duca Varano nicchia, a rischio trattativa per P&P / La disperazione degli operai

Redazione

Il duca Varano nicchia, a rischio trattativa per P&P / La disperazione degli operai

Mer, 24/07/2013 - 01:50

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Carlo Ceraso
“Signori si nasce, e io lo nacqui, modestamente!”, diceva Totò indossando i panni del barone Ottone Spinelli degli Ulivi. Non è certo la nobiltà di modi del duca Rodolfo Varano di Camerino e della di lui consorte, la duchessa Giuseppina, ad essere messi da oggi in dubbio quanto le reali intenzioni della coppia circa il faraonico progetto sbandierato ai quattro venti per il rilancio della città di Spoleto. Chi attendeva di vedere concretizzata la prima delle tante imprese annunciate, ovvero l’acquisto della storica Panetto & Petrelli, è rimasto con un palmo di naso.
Eppure rispetto all’acquisto del complesso seminario dalla Curia, l’avvio nientepopodimeno che di una Università e della apertura ‘1.000 botteghe’ (solo per citare alcuni dei progetti annunciati in nome e per conto della Nit Holding Hong Kong) quello dell’azienda di via Martiri della resistenza sembrava il progetto più facile da concludere: 450mila euro il prezzo di acquisto fissato dalla proprietà Peppucci e Bucetti, un bilancio di esercizio in rosso per 900mila euro, un’area edificabile da far gola a qualunque imprenditore edile e 28 dipendenti specializzati cui garantire un futuro. Quisquiglie per chi, come la coppia Varano, sostiene di poter vantare un patrimonio di oltre 150milioni di euro.
Ieri (23 luglio) doveva essere il grande giorno, dopo l’incontro della scorsa settimana in cui proprietà e acquirenti avevano chiarito le rispettive posizioni alla presenza del sindaco Benedetti e dei sindacati dandosi appuntamento per questo pomeriggio (24) presso uno studio notarile di Terni per stipulare il rogito. La speranza però si è infranta verso le 13 quando il tavolo è di fatto ‘saltato’ fra l’incredulità degli operai che avevano chiesto e ottenuto di presenziare al tavolo.
Primo cittadino e organizzazioni sindacali, forse sospettando qualcosa, avevano infatti chiesto una verifica dello stato dell’arte prima che le parti siglassero l’atto notarile. I Varano avevano già ‘congelato’ la trattativa (l’atto preliminare era stato firmato da Buccetti e Peppucci e consegnato in triplice copia lo scorso 13 giugno), chiesto poi una due diligence sul bilancio 2012 (approvato dal Cda e dal collegio sindacale) e, la scorsa settimana, preteso una verifica di bilancio sui primi sei mesi di quest’anno. Manovre che hanno fatto ipotizzare ai più maligni che i nobili cercassero di guadagnare tempo.
Nulla però faceva presagire quello che si è verificato ieri. All’avvio del tavolo, a detta dei presenti, la duchessa ha messo subito le mani avanti chiedendo almeno altri tre mesi per verificare i conti che a suo dire presenterebbero delle irregolarità.
Buccetti e Peppucci hanno invitato la donna a non parlare in termini generici ma di indicare quali fossero i conti “irregolari” senza però ricevere risposta. Gli acquirenti hanno confermato l’interesse, che la holding aveva già acquisito il controllo della neocostituita Nit Holding Italia e trasferito i 150 milioni di euro, anzi, a sentire alcuni degli operai, i duchi avrebbero parlato anche di una cifra maggiore per dotare la società di un patrimonio di oltre 810 milioni di euro.
E’ a questo punto che Peppucci ha preso la parola mostrando ai presenti una aggiornata visura camerale dalla quale si evincerebbe non solo che la Nit Hong Kong non è entrata nella società ma che il capitale è rimasto invariato a 10mila euro.
I Varano a questo punto hanno restituito due delle tre copie del Preliminare che sono rimaste sul tavolo fra l’indifferenza della proprietà della P&P che, capita l’antifona, ha confermato dal notaio per questo pomeriggio. “Noi non verremo” hanno detto i presunti acquirenti gettando nel gelo la sala.
La coppia a sorpresa ha proposto un nuovo accordo, anche questo presentato su carta non intestata e tanto meno firmata in calce. E’ a questo punto che il sindaco ha perso le staffe ricordando ai Varano che “questo è un tavolo istituzionale, non si fanno trattative in questa sede, se continua così mi alzo e me ne vado”. Monito condiviso dai sindacalisti presenti, a cominciare dal segretario Fistel Cisl Francesco Bonini che ha così messo a tacere il proprio delegato Rsa Carlo Ugolini che spingeva invece per visionare la nuova “proposta ducale”. Secondo quanto può anticipare Tuttoggi.info, sulla scorta di chi ha potuto ‘sbirciare’ il documento, i Varano sarebbero disponibili all’immediato trasferimento delle quote azionarie, a liquidare la somma di 450mila euro in un anno (ovvero in più tranche) salvo detrarre da questa quei conti che avessero a palesarsi ‘irregolari’ rispetto a quanto riportato in bilancio e dalla verifica effettuata al primo semestre 2013. Richieste inaccettabili per la proprietà che, a margine della chiusura dell’incontro, ha annunciato di sottoporre la questione ai propri legali sia sotto il profilo civile che penale.
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