Un tempo erano accendini e fiammiferi ad illuminare le piazze durante i concerti. I più attrezzati si presentavano anche con qualche moccolo di candela. Concedendo anche all’artista di veder uno spettacolo suggestivo. Spoleto per la verità non è mai stata avvezza a simili manifestazioni, ma Francesco De Gregori, il “Principe dei cantautori” è riuscito ad illuminare la sua piazza più bella. Difficilmente se ne sarà accorto, perchè la luce era quella emanata dai videofonini di quanti volevano portare con sè un frammento della serata. E dunque non visibile dal palco. Giovani e meno giovani, intenti a riprendere, cantare, accompagnare la musica del Bob Dylan italiano. Non c’è da stupirsi se i ragazzi lo amano: cantano Generale, Alice, Rimmel, testi che De Gregori ha scritto quando loro non erano neanche nei pensieri dei propri genitori. Lui non si è risparmiato offrendo un concerto che, come pochi altri, rimarrà nella storia della piazza. Per quasi due ore incanta il pubblico. Ecco Celestino, Il Bandito e il campione (scritta e musicata dal fratello Luigi), Per brevità chiamato artista, il capolavoro che da il titolo anche all’ultimo album pubblicato lo scorso maggio. Alla fine tutti e duemila i spettatori si alzano in piedi ad applaudire il loro beniamino. Per Spoleto Estate si tratta di un altro successo, a dimostrazione che la formula seguita da Vittorio Faustini è vincente e sa catturare il pubblico. Ma la manifestazione non è ancora terminata. Il cartello attende ora Bergonzoni, Max Pezzali e Francesco Guccini (scopri le date).