Caso Cisom, sfrattato il gruppo cinofilo Le Aquile | Venerdì assemblea - Tuttoggi.info

Caso Cisom, sfrattato il gruppo cinofilo Le Aquile | Venerdì assemblea

Sara Fratepietro

Caso Cisom, sfrattato il gruppo cinofilo Le Aquile | Venerdì assemblea

Non si placa la diatriba sull'associazione di volontariato. Il nodo delle frequenze radio e la campagna "acquisti" per i nuovi iscritti
Mer, 02/03/2016 - 13:58

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Tiene ancora banco in città la questione relativa alla sezione cittadina del Cisom, il corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, che ha visto nei giorni scorsi le dimissioni di quasi tutti gli associati (29 su 31) dopo il “commissariamento” (non previsto per statuto, ma di fatto attuato nei fatti) del gruppo di Spoleto fino a qualche settimana fa guidato da Dante Rossi (nella foto, relativa ad una vecchia conferenza stampa).

La diatriba – Proprio la quasi completa sovrapposizione tra il gruppo cinofilo Le Aquile e il Cisom, due associazioni diverse ma operanti entrambi nel sistema comunale di protezione civile, oltre a questioni, a quanto sembra, di carattere amministrativo, avevano portato nei giorni scorsi all’aut l’aut imposto dai vertici regionali del Cisom che avevano imposto ai volontari di scegliere tra una delle due associazioni. E praticamente tutti hanno scelto di rimanere nelle Aquile e abbandonare il Cisom, viste anche le fratture createsi con gli organismi sovraordinati. Archiviata la questione dei mezzi, che sembrava fossero stati destinati ad altre città e che invece rimarranno a Spoleto, rimangono però polemiche ed altre questioni da risolvere.

Lo “sfratto” – La novità più clamorosa delle ultime ore è che il gruppo cinofilo Le Aquile, che aveva sede nell’ex Bic di Santo Chiodo, dove si trova la sede comunale della protezione civile, è stato invitato a lasciare quel sito. Voci di corridoio motivano la decisione con la mancanza di una convenzione formale con l’associazione spoletina, al contrario di quanto sarebbe in essere con il Cisom. Al di là delle questioni tecniche  e burocratiche è ovvio che il clima tra le varie associazioni e probabilmente anche l’amministrazione comunale è piuttosto teso. E le colpe starebbero un po’ da entrambe le parti. Le Aquile, quindi, dovranno trovare nuovi spazi. “Peccato perché così facendo – commentano alcuni dei volontari – il comune di Spoleto, come sistema di protezione civile, non ha più un gruppo cinofilo al suo interno“. E cosa succederà all’altra sede, quella di Monteluco, gestita dalle Aquile ma formalmente presa in carico dal Cisom?

Dicotomia problematica – Certo è che, al di là delle questioni di opportunità dei volontari sull’appartenere ad entrambe le associazioni, molto simili tra loro, non rende per niente le cose facili sotto vari punti di vista. Vista la struttura fortemente gerarchizzata del Cisom, infatti, spesso i volontari agivano sotto l’egida delle Aquile per semplificazioni burocratiche, magari richieste di contributi o per gestire donazioni. Nel corso degli anni, però, a guadagnarci maggiormente è stato probabilmente il Corpo dell’Ordine di Malta, che ha ricevuto dal gruppo cinofilo mezzi ed attrezzatture. Che ora rimarranno al Cisom. Diversa la questione delle frequenze radio, assegnate a Le Aquile nel 2008 dal dipartimento nazionale di protezione civile e di cui finora ha usufruito anche l’amministrazione comunale. “Stupisce il fatto che dal 2009 c’è questa sovrapposizione tra Aquile e Cisom che non ha mai dato fastidio a nessuno – commenta l’ormai ex vice capogruppo del Cisom, Simone Sensi – finché è convenuto andava bene, ora che non fa più comodo è diventato un problema. Eravamo pronti anche a dimetterci dalle Aquile e rimanere nel Cisom se ci fosse stata una proposta seria e gli atteggiamenti dei vertici regionali fossero stati diversi”.

Assemblea e campagna “acquisti” – Intanto il Cisom ha programmato un’assemblea degli iscritti per venerdì alle 17,30 nella sede della protezione civile comunale. L’obiettivo è ricostituire il gruppo spoletino, rimasto con 2 soli membri. Per questo in città è partita quella che i volontari delle Aquile definiscono una vera e propria campagna “acquisti”, con telefonate pressanti per cercare di far iscrivere più gente possibile al Cisom. “Nulla di strano – commentano alcune persone vicine all’amministrazione comunale – il Cisom è un’associazione importante e non vogliamo che muoia“. Se si riuscirà nell’obiettivo di mantenere in  vita entrambe le associazioni si vedrà nei prossimi giorni. Certo è che tutta questa vicenda un po’ di amarezza in bocca la lascia.

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