Bomba d'acqua nel perugino, la conta dei danni | Comune chiede "stato di emergenza" - AGGIORNAMENTO - Tuttoggi.info

Bomba d’acqua nel perugino, la conta dei danni | Comune chiede “stato di emergenza” – AGGIORNAMENTO

Alessia Chiriatti

Bomba d’acqua nel perugino, la conta dei danni | Comune chiede “stato di emergenza” – AGGIORNAMENTO

Villa Pitignano e Pianello le più colpite | Vigili del fuoco e protezione civile al lavoro per liberare dall'acqua strade e abitazioni
Lun, 13/06/2016 - 11:19

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Una vera e propria bomba d’acqua quella abbattutasi, dalle 14.30 di ieri 12 giugno, su Perugia e sulla sua periferia. Un evento meteorologico da molti definito “tropicale” e “alluvionale”, con tante località del perugino colpite. In tanti, con i piedi nel fango, hanno combattuto per tutta la notte per liberare dall’acqua e dai detriti strade e abitazioni. “Un evento di portata straordinaria – ha scritto in una sua nota il Comune – sia per quel che riguarda la vastità della zona colpita dal maltempo che per l’intensità dei fenomeni atmosferici”, che ha causato allagamenti, frane, smottamenti e numerosi disagi.

Secondo i dati rilevati dalla stazione meteo di Pianello, in due ore sono caduti 120mm di pioggia, equivalente di quanto in media accade in due mesi circa. Le zone più colpite dalle violente precipitazioni, e di conseguenza le più danneggiate, sono state Pian di Massiano, Santa Lucia, Ponte d’Oddi, Montelaguardia, Ponte Pattoli, Ponte Felcino, Ponte Valleceppi, Ripa, Pianello e Colombella. In generale, nonostante l’eccezionalità dell’evento, il sistema di deflusso delle acque nel complesso ha risposto in maniera efficiente – scrive Palazzo dei Priori – anche se in alcune situazioni si sono registrate delle rotture di collettori con conseguenti allegamenti delle zone circostanti e, in alcuni casi, con l’interessamento  di abitazioni, locali e negozi privati.

I soccorsi – Al lavoro in queste ore numerose squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile. Decine le telefonate giunte da ieri pomeriggio in centrale: la sala operativa dei vigili del fuoco ha lavorato incessantemente fino all’alba, decidendo di aumentare lo sforzo in termini di uomini e di mezzi per riuscire a far fronte alle numerose richieste di soccorso. Questa mattina i caschi rossi hanno continuato a intervenire nelle zone in cui la situazione, seppur critica, è stata giudicata in un primo momento meno “urgente”. Ieri è stato necessario liberare, insieme ai volontari della protezione civile, alcuni sottopassi rimasti allagati, in particolare a Villa Pitignano e Ponte San Giovanni. Due le auto rimaste intrappolate sotto i cavalcavia: fortunatamente, ci riferisce la protezione civile, gli occupanti hanno fatto in tempo a salvarsi e a uscire dall’auto prima che accadesse il peggio. Allagati anche garage, bar e i piani più bassi delle abitazioni. Non sono mancate le richieste di soccorso dal tifernate, dal Trasimeno e dall’eugubino. A Ponte Felcino è stato necessario evacuare alcune famiglie dalle proprie abitazioni: la gente è stata ospitata in alcuni alberghi della zona.

Anche il Centro Operativo Comunale si è attivato immediatamente per far fronte ai danni causati dal maltempo nel pomeriggio. Dalla sede di Santa Lucia si è monitorata continuamente la situazione e si è provveduto ad intervenire con mezzi, operai e pompe idrovore nelle situazioni più critiche. Il servizio è proseguito per tutta la notte laddove necessario. Attivi i numeri 075 5773116 e 075 5773117 per le emergenze. Il personale degli uffici comunali, che era già in una situazione di preallerta e pronto a rispondere ad eventuali emergenze, si è immediatamente recato nelle zone più colpite dal maltempo per cercare di circoscrivere, contenere e, laddove possibile, rimuovere le principali criticità causate dalla pioggia. La struttura comunale, in accordo e in collaborazione con Regione, Prefettura, Vigili del fuoco, società di servizi (Agenzia forestale regionale, Umbria Acque, Gesenu), nonché con il contributo dei volontari, è intervenuta per garantire la sicurezza pubblica e per ripristinare il transito lungo le strade in cui si sono manifestati smottamenti e frane (come nel caso di Ponte d’Oddi, Montelaguardia, San Marino e Ponte Felcino),  per la rimozione di alberi o rami caduti e per aspirare l’acqua che ha invaso sottopassi e abitazioni. L’attività, coordinata dal sindaco Andrea Romizi, il vicesindaco con delega alla Protezione Civile Urbano Barelli e l’assessore alle Infrastrutture Francesco Calabrese, è proseguita per tutta la notte ed è tutt’ora in corso.

A Fontivegge una massa d’acqua ha letteralmente invaso la strada e l’interno della stazione, allagando il sottopasso e i locali degli uffici e quelli antistanti la biglietteria. In diverse persone, in attesa che i loro treni partissero, si sono arrampicate sulle scalinate e sulle panchine in marmo all’interno della stazione. La circolazione dei treni ha subito qualche rallentamento, ma fortunatamente tutto è tornato alla normalità in poche ore.

LE IMMAGINE DI FONTIVEGGE ALLAGATA (VIDEO DI PETRINA LABATE)

Le strade – Critica la situazione delle strade a causa del nubifragio. Già ieri pomeriggio era stata chiusa la Perugia-Ancona, rimasta impraticabile per circa tre ore nel tratto tra Pianello e Valfabbrica. Diverse le frane i gli smottamenti: chiusi il Bulagaio a Perugia, la strada tra Ponte d’Oddi e Monteripido e quella tra Ponte Rio e San Marino. Frana anche tra Montelaguardia e Ponte Rio. Al momento risultano chiusi  o parzialmente ostruiti anche alcuni tratti di viabilità minori tra Ripa e Pieve Pagliaccia, la viabilità di accesso a Castel d’Arno. Con un’apposita ordinanza, il sindaco ha prorogato l’apertura del centro operativo comunale di Protezione Civile che sta provvedendo al monitoraggio delle situazioni di emergenza e sta verificando la funzionalità di alcuni edifici.  Si sta inoltre definendo la richiesta dello stato di emergenza da inviare a Governo e Regione. Dopo il lavoro dei vigili del fuoco e della protezione civile, è stata ripristinata la circolazione dei sottopassi a Villa Pitignano e Ponte San Giovanni. A Pianello il fango ha invaso una chiesa e a Perugia, in via Palermo è caduto un albero, che ha colpito un’auto.

La polemica – Il violento nubifragio si è abbattuto sul capoluogo umbro proprio nel giorno della tanto attesa sfilata medievale di Perugia 1416, rinviata a data da destinarsi proprio per il maltempo. Non sono mancati i botta e risposta sui social network da parte di cittadini e di membri delle istituzioni locali, che hanno puntato il dito contro la pulizia di forazze e tombini. Questo il messaggio dell’assessore Francesco Calabrese su Facebook: “Un primo dato da registrare è che il nostro sistema di raccolta e deflusso delle acque ha risposto e funzionato, cessata quella pioggia torrenziale, gli allagamenti si sono asciugati ovunque in un tempo anche celere. Lo dico a beneficio di chi ha provato a criticare la manutenzione delle forazze, servizio reinternalizzato, con significativo risparmio per le casse comunali, ma anche con un netto miglioramento della loro pulizia e funzionalità rispetto al passato. Certo è che il nostro sistema di raccolta delle acque piovane non ha portate calibrate sugli alluvioni tropicali, quello che abbiamo registrato oggi a Perugia. In tre ore sono caduti 100 millimetri di pioggia, quanta se ne può registrare in due mesi. Tutta in tre ore. Per intenderci, 100 millimetri di pioggia equivalgono a 100 litri d’acqua per metro quadrato. Quel metro quadrato moltiplicatelo per quanta nostra città è stata oggi martoriata da un fenomeno meteorologico impressionante, sul quale saranno da cercare precedenti. Da registrare danni diffusi in molte parti del nostro territorio, ma la risposta del generale assetto di protezione civile è stata immediata e continuerà ad operare senza sosta sino alla conclusione dell’emergenza. Grazie di cuore a tutti coloro che ancora questa notte saranno in giro per la città a sanare le non poche ferite che l’hanno segnata. È circostanza nella quale si può provare ad evitare propaganda a buon mercato”.

Il messaggio di Calabrese è da intendersi alle critiche rivolte all’amministrazione comunale dal segretario comunale del Pd, Francesco Giacopetti e ai consiglieri del M5S, Cristina Rosetti, e di Socialisti Riformisti, Nilo Arcudi. In particolare Rosetti scrive: “Non è mica che i lavoratori Gesenu invece di pulire le forazze li hanno messi a trasportare la Torre di Piazza Matteotti e magari in orario di lavoro e con i mezzi della società, quando, vista l’allerta meteo (che non è e non doveva essere di oggi) forse una passatina alle forazze si poteva dare? Eh no, dimenticavo, il servizio era troppo costoso, a detta del Vice-Sindaco Barelli, quindi glielo abbiamo tolto, così come abbiamo ridotto lo spazzamento…Perugini, non siate ingrati, c’era da far fronte ad una promessa elettorale! Basta lamentele!

Nel frattempo, anche dalla Regione Umbria il consigliere Giacomo Leonelli (PD) chiede chiarimenti. Leonelli ha infatti presentato una interrogazione, che verrà discussa domani, nella riunione della Seconda Commissione, in merito al “violento nubifragio di ieri che ha colpito la città di Perugia, interessata quasi complessivamente ed in particolare nella zona Nord-Est, ma anche in alcune frazioni della zona di Assisi”. Leonelli oltre a chiedere se sussistono le condizioni per la richiesta di stato di emergenza o calamità naturale, chiede anche di avere informazioni sulla frequenza di eventi di questa portata, sulla gestione dell’emergenza e se esiste una stima del quadro complessivo dei danni provocati.

©Riproduzione riservata

Aggiornato ore 15.38

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