Dopo i profughi al rione Prato, che hanno recentemente aperto un fiume di polemiche in città e tra gli scranni del Consiglio comunale, a Città di Castello arrivano altri migranti. Questa volta si tratta di 16 donne, di cui due in stato di gravidanza, che tramite la Caritas soggiorneranno in residenze private a Cerbara.
La Lega Nord ha annunciato una mozione in cui si chiede al consiglio comunale di imporre un’imposta di 5 euro giornaliere per migrante, alle cooperative, associazioni o privati che si occupano di accoglienza, affinchè ci sia un ritorno positivo anche per la collettività tifernate. “Il continuo arrivo di extracomunitari nel nostro comune – spiegano Marchetti e Mancini – sta diventando una vera e propria emergenza. Essendo all’opposizione non possiamo decidere per il nostro comune, ma possiamo pretendere che una parte dei contributi statali elargiti alle cooperative di accoglienza siano destinati alle famiglie disagiate della comunità ospitante, in questo caso Città di Castello. Nel 2015 gli immigrati sono costati agli umbri circa 16 milioni di euro, nel 2016, circa 18 milioni, senza considerare gli ingenti costi sanitari, sociali e giuridici; stiamo parlando di un business molto redditizio per le cooperative che siamo certi non avranno niente in contrario ad aiutare non solo gli immigrati ma anche i tifernati. Chiediamo semplicemente un contributo giornaliero di appena 5 euro a migrante che verrebbe convogliato in un conto corrente speciale da utilizzare per il solo pagamento di bollette, affitti o spese correnti dei tifernati in difficoltà“.
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Cesare Sassolini chiede di “valutare la possibilità, a norma di legge, di inserire, come alcuni altri comuni stanno già verificando ed hanno attuato, di creare una tassa di scopo ad hoc per coloro, cooperative e/o proprietari di appartamenti o alberghi, che accolgono dietro denaro migranti, invece esentare da questa tassa coloro che li accolgono senza lucro, ma a scopo umanitario“. Oltre a questo, nella sua interrogazione, il consigliere chiede a sindaco anche se “non sia il caso di iniziare controlli, da parte dell’Asl, dei Vigili Urbani e Polizia di Stato, sulle reali condizioni degli alloggi che vengono dati in affitto: cioè se essi siano in realtà in regola con le normative antisismiche, di impiantistica (elettricità, gas ed acqua) e fognature”.