Young Jazz Festival anche per l’edizione 2019 cambia nuovamente e si presenta a Foligno, dal 2 al 6 ottobre 2019, con il tema ‘Changes’. I cambiamenti infatti – non solo in campo musicale – sono la sfida a cui si prepara un festival che negli anni ha sempre saputo cogliere le novità e le evoluzioni.
Il festival – l’evento musicale ha il patrocinio di Umbria Jazz per l’undicesimo anno consecutivo – cambia quindi di nuovo forma intrecciando nel programma workshop musicali rivolti ai bambini, proiezioni, produzioni originali, performance di danza, ed affronterà problematiche ambientali e di sostenibilità nell’ambito del consolidato schema del “Jazz Community”, lasciando il consueto spazio ai lavori più interessanti che il mondo del jazz italiano ha prodotto negli ultimi anni (come sempre sono molti gli under 35 nel cartellone ufficiale).
Dopo l’anteprima che si è tenuta nella Sala Pegasus a Spoleto (il piano solo di Domenico Sanna sulle immagini di Béla Tarr è andato in scena il 26 settembre scorso), sono attesi molti altri artisti e come sempre nei luoghi più suggestivi della città di Foligno come Auditorium Santa Caterina, Spazio Zut, Spazio Astra, Microclima: C’mon Tigre, Giovanni Falzone Open Quartet, Vittorio Cuculo Jazz 4et feat. Gegè Munari, Satoyama, Jacopo Ferrazza Trio, Camilla Battaglia, duo O-Janà, Brax Quartet.
Le collaborazioni di Young Jazz si ampliano e di conseguenza anche le tematiche affrontate che si concentreranno sull’ambiente e sulla sostenibilità, argomenti prioritari su cui incentrare una discussione in sinergia con Legambiente Foligno nell’ambito delle politiche inclusive del progetto “Jazz Community” (che include anche la collaborazione con Emergency Foligno e Festival per le città Accessibili).
Infine, nel workshop “I linguaggi musicali che uniscono” con performance conclusiva, a cura di Pasquale Mirra e Danilo Mineo, i protagonisti sono i bambini che utilizzeranno degli strumenti fatti con materiali riciclati, mentre con la proiezione del documentario “Deforestazione Made in Italy” di Francesco De Augustinis il focus si sposterà su un tema di estrema attualità.
Sabato 28 settembre si è svolta allo Zut di Foligno, una delle location del festival, la conferenza stampa di presentazione del festival. Dopo i ringraziamenti alle istituzioni Regione Umbria e Comune di Foligno, alla Fondazione Cassa di risparmio di Foligno e a tutti i partner che consentono la realizzazione dell’evento, il presidente di Young Jazz Pierluigi Metelli ha ricordato le caratteristiche che da sempre contraddistinguono questo festival jazz “di nuova generazione e per le nuove generazioni”. “Oltre alla musica jazz più nuova e sperimentale – ha detto Metelli – affrontiamo ancora tematiche sempre a noi care, come la sostenibilità, l’ambiente e la solidarietà. Il nostro è un festival senza categorie fisse, trasversale, che va oltre il jazz per sviluppare altre emozioni e forme d’arte”.
Metelli ha inoltre sottolineato, con orgoglio, il fatto che Young Jazz ha il patrocinio di Umbria Jazz per l’undicesimo anno consecutivo. Un dialogo sempre aperto con il festival, anzi intensificato questa estate per parlare anche di futuri rapporti, visto che “occuparsi di jazz in Umbria non può prescindere dalla sinergia con Umbria jazz”. “Noi non abbiamo mai fatto una piccola Umbria jazz – ha spiegato Metelli – abbiamo sempre fatto altro, perché Young jazz è sempre stato un laboratorio di sperimentazione. Dopo questo momento di riflessione che stiamo facendo insieme a loro, l’auspicio è quello di riprendere quel cammino insieme: le strade possono incrociarsi nel segno della ricerca musicale, della sostenibilità e del sociale, visto che le stiamo percorrendo sia noi che loro”.
Il presidente di Young Jazz, nel presentare poi il nuovo direttore artico del festival Nicola Adriani, ha ringraziato Giovanni Guidi, lo storico direttore artistico, per il lavoro fatto in 15 anni. Il pianista folignate, infatti, molto impegnato in giro per il mondo con l’attività concertistica all’interno della scena jazz internazionale, ha dovuto lasciare il suo incarico. Al suo posto è subentrato Adriani che, prima di illustrare il cartellone di quest’anno, ha subito parlato di una “direzione artistica che, nello spirito di Young Jazz, nasce da una idea di collettività”.
PROGRAMMA
2 ottobre – mercoledì
@Zut! ore 16:30 – INGRESSO LIBERO A OFFERTA (le offerte verranno destinate al centro pediatrico di Goderich in Sierra Leone);
“Anche la luna è una ragazza d’argento”, spettacolo teatrale a cura di EMERGENCY.
Racconto, musica e filastrocche si intrecciano in questo spettacolo in cui la luna è la protagonista principale insieme ad un piccolo uccellino coraggioso. Scenografia, giochi teatrali, burattini e musica incanteranno i bambini e saranno l’occasione per aiutare altri cuccioli in difficoltà. Un piccolo gesto può cambiare il mondo.
@Microclima ore 19:00 – INGRESSO LIBERO;
Brax Quartet in concerto.
Il quartetto nasce all’interno del conservatorio Morlacchi di Perugia a marzo 2018 ed è composto da Emanuele Burnelli al sax, Marco Mariotti alla chitarra, Daniel Betti alla batteria e Lorenzo Barbieri al contrabbasso. Il repertorio del quartetto spazia dai brani jazz più celebri a propri arrangiamenti e composizioni.
3 ottobre – giovedì
@Auditorium Santa Caterina – Performance e Workshop ore 18:30 – INGRESSO LIBERO
Evento conclusivo de “I linguaggi musicali che uniscono” a cura di Pasquale Mirra e Danilo Mineo.
Laboratorio (riservato a bambini dai 6 ai 10 anni) con iscrizione gratuita fino ad esaurimento posti: 30 settembre e 1 ottobre 15:30-18:30 Spazio Zut!; 2-3 ottobre 15:30-18:30 Auditorium S.Caterina.
Per info e iscrizioni: community@youngjazz.it – 339 628 8945. A seguire il laboratorio del 3 ottobre una performance di fine workshop.
In questo progetto la musica diventa componente di un trattamento che mentre è squisitamente educativo, appare anche terapeutico, in quanto stimola il bambino a liberarsi e a vivere la propria storia individuale a configurarsi come entità responsabile di talune azioni mimiche, gestuali, ritmiche, in definitiva a conoscersi meglio mediante la stimolazione che il suono, proposto nelle più diverse e varie eccezioni è capace di suscitare. L’insegnamento della musica non può limitarsi alla conoscenza dell’esecuzione musicale, ma deve rappresentare un aspetto della cultura generale ed essere integrato nella totalità del progetto educativo.
@Zut! ore 21:30 – 8 EURO
“Una crepa, nostalgia dell’oro” – Spettacolo di danza contemporanea con musica dal vivo.
Una scossa avviene improvvisamente. Lo sfasamento prodotto da oscillazioni e vibrazioni di due forze opposte apre una crepa e tutto viene sconvolto. La struttura crolla, lo spazio si modifica, la frattura diventa lo scarto necessario a creare nuove relazioni in movimento. La danza e la musica si incontrano e dialogano in un territorio vivo di risonanze e deformazioni. Il corpo sonoro, emesso dal contrabbasso in acustico, è parte del paesaggio e partecipa della struttura coreografica muovendo lo spazio attraverso pratiche di avvicinamento, slittamento, oscillazioni, ripetizioni, prolungamenti, blocchi, lievi spostamenti, variazioni di ritmo.
Concetto di Lucia Guarino, Emma Tramontana; coreografia di Lucia Guarino; danza, Elisa D’Amico, Lucia Guarino; contrabbasso, oggetti Matteo Bortone; costumi Elisabetta Baroni; drama consulting Emma Tramontana.
4 ottobre – venerdì
@Auditorium Santa Caterina ore 18:30 – 8 EURO
Camilla Battaglia – Emit in concerto.
La cantante e compositrice Camilla Battaglia presenta il suo ultimo gruppo EMIT con il quale ha pubblicato il suo secondo album dal titolo ‘EMIT: RotatoR TeneT’ (ottobre 2018, Dodicilune). Dopo l’esordio di ‘Tomorrow-2 more Rows of Tomorrow’ questo nuovo lavoro celebra in musica il concetto di tempo attraverso la lente della scienza e della filosofia. Ad accompagnare Camilla – voce, tastiere/piano, elettronica – ci sono Michele Tino al sax alto, Andrea Lombardini al basso elettrico e Bernardo Guerra alla batteria (nel disco suona anche Ambrose Akinmusire come ospite alla tromba).
@Zut! ore 21:30 – 10 EURO
Giovanni Falzone Open Quartet in concerto.
Questo progetto nasce con il desiderio di omaggiare, attraverso una serie di composizioni originali scritte per l’occasione dal trombettista Giovanni Falzone, una delle formazioni più classiche in assoluto: Il Quartetto! La scelta di questo tipo di formazione parte dalla volontà di approfondire, dopo un periodo di indagine attorno alle sonorità elettriche, le potenzialità del suono acustico in tutte le sue sfaccettature. Utilizzare questo tipo di organico, storicamente inteso come il più “classico” delle formazioni, è stato un punto di partenza molto stimolante per architettare un lavoro di ricerca compositiva, dove Falzone ha cercato di miscelare il jazz con tutte le forme di scrittura e improvvisazione che durante il XX Secolo si sono avvicendate. Insieme alla tromba di Falzone, anche il pianoforte di Enrico Zanisi, il contrabbasso di Giulio Corini e la batteria di Alessandro Rossi.
@ Spazio Astra ore 23:00 – INGRESSO LIBERO
Vittorio Cuculo Jazz 4et feat Gegè Munari in concerto.
Dalle 19:00 e prima del live Dj Soch e Dj Jack (Black Angus Fm) Warm Up Dj Set.
Il sassofonista romano Vittorio Cuculo (sax alto e soprano) è considerato dalla critica uno dei migliori nuovi talenti della scena jazz italiana. Dotato di uno stile personale e di un notevole virtuosismo, Cucolo ha già alle spalle un curriculum importante ricco di premi e segnalazioni, e una intensa attività concertistica internazionale. Ospite d’eccezione della band sarà Gegè Munari, pioniere e maestro della batteria in Italia. Il gruppo (insieme a loro anche Danilo Blaiotta – pianoforte, Enrico Mianulli – contrabbasso) presenterà dei brani tratti dall’album “Between”, la sua più recente produzione discografica, e i più importanti brani standard del jazz americano.
5 ottobre – sabato
@Auditorium Santa Caterina ore 18:30 – INGRESSO LIBERO
Jacopo Ferrazza Trio in concerto.
Il primo album per CAM JAZZ di Jacopo Ferrazza , intitolato “Rebirth”, ha visto l’affermazione di uno dei più interessanti giovani bassisti/compositori del panorama europeo. Ora Ferrazza, nuovamente affiancato dal chitarrista Stefano Carbonelli e dal batterista Valerio Vantaggio, dimostra il suo valore artistico con una nuova serie di composizioni originali riunite sotto il titolo di “Theater”. La musica spazia da un jazz moderatamente convenzionale a strutture più formali che riportano ad aspetti della scrittura classica per trio. In poche parole, il tipo di musica che sconfessa molte delle critiche più superficiali rivolte al jazz, ossia che è troppo libero, individualistico e privo di una direzione precisa. In quest’album tutto ha un suo scopo ed una sua energia.
@Zut! Ore 21:30 – 15 EURO
C’mon Tigre in concerto.
Muovendosi tra tradizione e sperimentazione, C’mon Tigre è un duo attorno al quale ruota un collettivo multicolore di musicisti provenienti da più parti del mondo. C’mon Tigre nasce nel bacino del mediterraneo, e germoglia agli angoli delle grandi città raccontando l’Africa, per fascinazione, con una linea curva che parte da San Diego e finisce a Bombay. La radice è il funk, quello sporco, termine con cui gli afroamericani indicavano l’odore del corpo in stato di eccitazione.
@Spazio Astra ore 23:00 – INGRESSO LIBERO
Vittorio Cuculo Jazz 4et feat. Gegè Munari + Satoyama in concerto.
Insieme al quartetto di Cuculo, per il sabato sera è in programma anche il live dei Satoyama: Luca Benedetto – tromba & elettronica, Christian Russano – chitarra elettrica & elettronica, Marco Bellafiore – contrabbasso, Gabriele Luttino – batteria. Satoyama nasce nel 2013 dall’incontro e dall’esperienza di quattro musicisti di diversa estrazione, con l’obiettivo di creare una musica di confine in cui mettere i propri vissuti e le loro esperienze. Creano una musica di confine con larghe influenze jazz e progressive rock, passando anche dalla world music. La loro avventura musicale li porta a suonare in numerosi club e festival nazionali ed internazionali. Nel 2019 è uscito il terzo disco “Magic Forest” per l’etichetta Auand Records.
6 ottobre – domenica
@Spazio Astra ore 12:00 – 15 EURO
Documentario “Deforestazione made in Italy” di Francesco De Augustinis in collaborazione con Legambiente Foligno. A seguire brunch a cura di Spazio Astra e concerto O-Janà.
Siamo nel Nordest del Brasile, in Pará, nel cuore della foresta Amazzonica. Eppure lo scenario non è quello che ci aspettiamo di trovare. Non ci sono alberi, non ci sono animali esotici che si muovono da un ramo all’altro. C’è una grande distesa di terra battuta, rossastra, solcata da decine e decine di camion. È da questo luogo desolato che partono per un lungo viaggio i tronchi tagliati illegalmente nella foresta e le altre merci prodotte in questa regione, legate a doppio filo con la deforestazione. Attraverso una serie di salti da una parte all’altra dell’Oceano, sulla stessa rotta delle grandi navi cargo, seguiamo il legname illegale, la carne di manzo, la pelle, la soia, fino in Europa, in Italia. Qui queste commodity a rischio sono utilizzate per produrre la maggior parte delle eccellenze del Made in Italy: dai mobili, alla moda, alla gastronomia famosa in tutto il mondo.
Ma si può davvero parlare di eccellenza, quando queste industrie si fondano sulla deforestazione tropicale?
Il duo O-Janà è formato dalla cantante Ludovica Manzo e dalla musicista elettronica/pianista Alessandra Bossa. Una proveniente dalla musica classica e contemporanea, l’altra dal jazz e dalla musica di ricerca, combinano elettronica, improvvisazione e songwriting in una maniera del tutto originale. La loro musica esplora i possibili percorsi che dalla forma chiusa conducono all’improvvisazione totale, e viceversa, cercando di espandere i confini della melodia e della forma canzone attraverso l’elettronica ed il cut-up sonoro. Pulsazioni che nascono dal gesto improvvisativo, giochi bizzari tra suono e parola, storie nascoste in paesaggi onirici, sono elementi delle loro composizioni originali e delle performance live.