“XX SECOLO”: A GUALDO TADINO IL NUOVO CUBISMO DI PIERO PESCE NEL MUSEO CIVICO ROCCA FLEA - Tuttoggi.info

“XX SECOLO”: A GUALDO TADINO IL NUOVO CUBISMO DI PIERO PESCE NEL MUSEO CIVICO ROCCA FLEA

Redazione

“XX SECOLO”: A GUALDO TADINO IL NUOVO CUBISMO DI PIERO PESCE NEL MUSEO CIVICO ROCCA FLEA

Mer, 08/06/2011 - 10:30

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La Rocca Flea, capolavoro di Federico II nel Centro Italia, aprirà gli spazi espositivi al linguaggio provocatorio e simbolicamente cinico di Piero Pesce, artista napoletano ma gualdese di adozione che, con l’esposizione “XX secolo”, proporrà in chiave critica e ludica allo stesso tempo una carrellata di simboli, personaggi e modelli che hanno caratterizzato il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle con tutte le sue contraddizioni e le sue prorompenti novità.
“L’esposizione, che sarà inaugurata con una cerimonia pubblica sabato 11 giugno alle 17.30, a cura di Laura Maggi e Francesca Pietracci” – spiega Catia Monacelli, Direttore del Polo Museale di Gualdo Tadino – è stata ospitata nello scorso Febbraio a Palazzo Valentini a Roma con il patrocinio della Provincia di Roma e del Senato della Repubblica, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica, oltreché nella collettiva allestita presso la nuova Galleria d’arte contemporanea “Cube Gallery”.
“Le opere dell’installazione – sottolinea Piergiuseppe Pesce – sono state realizzate assemblando centinaia di cubi di Rubik le cui facce sono state dipinte con soggetti simbolo del nostro universo politico, culturale e mediatico, icone del quotidiano, miti che hanno affollato e caratterizzato lo scorso secolo, accostati in un ideale riassunto iconografico, da cui traspare il distacco e la fuga dell’uomo contemporaneo rispetto ad essi, inevitabilmente decaduti o destinati a decadere”.
Piero Pesce, che ha esposto a Napoli, Milano, Firenze, Los Angeles, Parigi e Budapest, è un manipolatore, un miscelatore di simboli di culture diverse che si esprime mescolando il linguaggio Dada degli inizi del XX secolo e la Pop Art degli anno ’50 avvicinandosi alla corrente post-moderna del Neopop. Secondo la storica e critica d’arte Francesca Pietracci l’artista “si distacca intenzionalmente dai miti e dalle storie che hanno caratterizzato il secolo scorso, non dimostrando condivisione con i soggetti che rappresenta ma contrapponendoli nell’amalgama di vero e fantastico, inseguendo l’utopia della cancellazione attraverso la messa in discussione di un’iconologia di simboli e significati che è quella universalmente accettata dalla società moderna”. Di grande impatto emotivo l’installazione “L’ultima crociata” che sarà ospitata nel cortile esterno della Rocca: un’imponente processione di santi, angeli e madonne che avanza verso una discarica dove sono accatastati frammenti di altri santi e personaggi sacri, visione che offre all’osservatore una spiritualità dolente che si interroga sullo stato d’animo dell’uomo moderno.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica negli orari 10.30-13.00 e 15.30-19.00.

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