Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha firmato un’ordinanza per prevenire possibili infezioni da “West Nile Virus”. Nel testo del documento si ordina: “A tutti i proprietari, affittuari, conduttori o detentori a qualsiasi titolo di fabbricati, giardini, aree scoperte, fondi rustici e pertinenze, di provvedere ai seguenti interventi:
- Coprire, anche mediante reti a maglie strette, i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne, ecc.).
- Mantenere puliti terreni privati, giardini, piazzali, aree scoperte, piscine in disuso, vasche e qualsiasi
altra struttura in grado di contenere acque stagnanti;
- Effettuare periodicamente interventi larvicidi in tombini, caditoie, griglie e altre aree private con acqua
stagnante, utilizzando prodotti idonei e ripetendo i trattamenti secondo la scheda tecnica del prodotto;
- Controllare l’assenza di allagamenti in cantine e garage;
- Non abbandonare oggetti e contenitori nei quali possa raccogliersi acqua, come bidoni, barattoli,
bacinelle, annaffiatoi, copertoni, piscinette, ecc.;
- Svuotare ogni 2-3 giorni qualsiasi contenitore con presenza di acqua, inclusi sottovasi e ciotole per
animali.
“West Nile Virus”, multe ai trasgressori dell’ordinanza
“I trasgressori della presente ordinanza saranno puniti, salvo che il fatto non costituisca reato, con la
sanzione amministrativa pecuniaria da € 25 a € 500, ai sensi dell’art. 7-bis del D.Lgs. 267/2000; La mancata ottemperanza – si legge ancora – comporterà l’esecuzione d’ufficio degli interventi con addebito di tutte le spese al contravventore, nonché l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 650 C.P., ove ne
ricorrano i presupposti”.
L’infezione portata dalla zanzara, ecco dove si sviluppano le larve
L’ordinanza si è resa necessaria visto l’elevato numero di contagi degli ultimi tempi anche in Italia e la diffusione del virus nell’uomo avviene prevalentemente attraverso la puntura della zanzara
Culex pipiens. La zanzara Culex utilizza come focolai larvali soprattutto canali di medie e piccole dimensioni in presenza di acqua stagnante, anche in quantità minime (canali di irrigazione, canalette di scolo, ecc.), condividendo alcuni focolai con la zanzara tigre, come tombini, caditoie stradali, cantine e garage allagati).