Carlo Ceraso
Se le balle fossero fiaschi di vino, alla Vus converrebbe cambiare mission e aprire enoteche. Altro che vendere acqua o metano. L’assurdo teatrino messo in scena dai primi di luglio, e di cui si è persa la conta delle repliche, sembra destinato a non aver fine. Lasciando intatto un dubbio inquietante: chi, fra governance e management, sta ciurlando nel manico?
L’affaire si arricchisce in queste ore di una nuova puntata che sembra (sembra) avallare quanto fin qui giurato e spergiurato dai 3 dei 5 sindaci del Controllo analogo (Mismetti, Benedetti ed Emili), organo chiamato a verificare e indirizzare il Consiglio di amministrazione presieduto da Sergio Villa. Una lettera, anche questa rimbalzata da ambienti folignati e che Tuttoggi.info può mostrare in anteprima.
Le puntate precedenti – solo a tener a mente la sequela di colpi di scena, c’è da far incetta di bustine di fosforo per la memoria e antidepressivi. Tanto che mr. Villa dovrebbe valutare di farsi pagare le royalties dalle farmacie del comprensorio. Dunque a metà dello scorso mese, il 17 luglio, il sindacato prima, l’opposizione a seguire (i consiglieri Filipponi a Foligno, Profili e Loretoni a Spoleto), denunciano il tentativo di vendita di Vus com, il gioiello di famiglia per il gas metano (qui). E’ la classica gallina dalle uova d’oro, 0 dipendenti (a parte l’amministratore unico, il consigliere regionale Luca Barberini) e utili per 1,2 – 1,6 mln di euro. Le attività, in buona sostanza, vengono coperte dai dipendenti di Vus dietro pagamento di 1 mln di euro da parte di Vuscom.
Villa è costretto a uscire allo scoperto, è il 22 luglio, contrattaccando: i soci non hanno mai dato mandato di vendita al Cda, per cui quella denuncia è una pura invenzione (qui).
E’ la prima balla: il 5 agosto, nel corso dei lavori della II Commissione folignate salta fuori la lettera che Villa, il 6 luglio precedente, ha inviato a Umbria Energy dichiarando la “disponibilità a cedere una quota azionaria dal 40% fino al 60% di Vus Com” (qui).
8 agosto: dagli archivi di Vus sbuca un nuovo documento di Villa, datato 26 luglio, che comunica a Barberini, la fine dei servizi prestati dalla holding circa i settori commerciale e marketing (qui).
La lettera pubblicata da TO® è destinata a sollevare un ulteriore polverone. Tanto da costringere il sindaco di Foligno, ribattezzato dai maligni Nando Dismetti, a mettere un punto fermo il giorno stesso: nessuna decisione circa la vendita e piena fiducia a Villa (qui).
Paro paro, di lì a qualche ora, lo segue il presidente del controllo analogo, il sindaco di Cascia Gino Emili, mentre quello di Spoleto Benedetti fa qualche distinguo di rilievo puntando l’indice su Villa: il mandato era di fare una relazione sul mercato non un avvio di trattativa con Umbria Energy (qui).
Villa ha dunque agito motu proprio, come confermano anche gli altri due membri del Cda (Dionisi e Giancarlini).
Ma il 18 agosto arriva un nuovo, clamoroso, colpo di scena: la minoranza spoletina viene in possesso del verbale del Controllo analogo del 26 luglio sul quale c’è scritto testualmente “Il Coordinamento dei Soci….ribadisce l’intendimento di avviare la procedura pubblica di gara per la cessione del 40% del capitale sociale”. A redigerlo sono stati gli uffici di Foligno (che ancora starebbero giurando sulla veridicità dei contenuti), anche se il segretario verbalizzante è il d.g. di Spoleto Angelo Cerquiglini.
A Emili cadono tutti i peli della barba per la notizia: immediata la corsa a smentire “il testo di quel documento non è stato ancora approvato e non risponde comunque alle intenzioni dei soci” (qui). http://tuttoggi.info/articolo/35186/
Per l’opposizione è un gioco da ragazzi: “basta bugie” tuonano Profili e Loretoni, anche se Benedetti conferma che si tratta solo di una bozza (qui).
Il Gestore Indipendente – ciò che sostengono i sindaci sembra oggi trovare una qualche conferma in una lettera dello scorso 30 giugno, a firma dell’ingegner Bruno Papini, dirigente Vus nominato ad inizio anno componente del “Gestore Indipendente”. Organo, sconosciuto ai più ma previsto dalla normativa, chiamato a controllare la correttezza dei rapporti di Vus SpA nei confronti di tutti i “venditori” di gas metano presenti sul mercato. Del Gestori Indipendente (G.I.) fanno parte anche il dottor Burini, con funzioni di Garante, e il membro del Cda Vus Giancarlini. Proprio la presenza di quest’ultimo non rende proprio tertium il G.I., ma così è.
La lettera – leggiamo cosa scrive Papini al Cda di Villa e ai dirigenti di Vus: “Siamo venuti a conoscenza che, dalla riunione del 27 giugno i Comuni soci della scrivente società hanno deliberato di non cedere il controllo di Vus Com Srl da parte di Vus SpA”. Dunque i sindaci sembrano avere ragione: Villa ha agito per i fatti suoi. Quanto meno non hanno deliberato di “cedere il controllo”. Resta da capire se non hanno deciso nulla o la vendita invece di una quota iferiore al 50%. Questo psiegherebbe perchè fra luglio e agosto hanno continuato nei loro comunicati stampa a dire che la vendita è ancora una ipotesi da valutare. Ma torniamo alla lettera di Papini: “Il tempo richiesto per tale decisione – scrive – è stato piuttosto lungo (alcuni mesi) ed ha causato notevole rallentamento delle attività di Unbundling avviate a partire dalla istituzione del G.I.. Siamo quindi a richiamare l’attenzione sulla necessità di dare attuazione alle attività di Unbundling come individuate nel documento telematico trasmesso all’Authority il 31 gennaio scorso”.
Cosè l’unbundling? Letteralmente il termine significa “spacchettamento”: le attività del distributore (Vus SpA) vanno separate da quelle del gestore (Vus Com), incluso il personale, più o meno una quaratina di persone fra tecnici, manutentori e amministrativi.
La magagna – Scrive Papini che l’attività di “individuazione della struttura organizzativa e gestionale del G.I., cioè l’elenco nominativo del personale di Vus Spa che opera nel settore del gas naturale è stata avviata il 17 febbraio” ma i vari dirigenti non hanno ancora indicato i nominativi dei dipendenti interessati e i rispettivi carichi di lavoro. Anche se, per esclusione, l’elenco sembra evincersi grazie alla delibera del Cda Vus del 28 gennaio che esclude dal G.I. solo il personale Apdep (smaltimento acque, rete fognaria, etc.)
Perché il management (Claudio Cecchini, Romano Menichini, Claudia Valentini, e Walter Rossi) non ha risposto al Gestore? E’ lo stesso Papini ad ipotizzarne i motivi: “la nostra richiesta è rimasta priva di riscontro a causa del fatto che tale attività avrebbe creato uan situazione diincertezza nel personale, assolutamente da evitare in vista della probabile cessione del controllo di Vus Com (dunque almeno pari al 51%, n.d.r.), ritenuta a quel tempo probabile”. L’ingegner Papini a questo punto fissa una nuova scadenza ai dirigenti, la fine di luglio, ma ad oggi non vi sarebbe stata ancora una risposta. Perché il G.I. si affanna a mettere nero su bianco quanto trattato dal Cda del 27 giugno, il cui verbale è ancora misteriosamente sconosciuto persino a chi ne ha fatto richiesta di accesso? C’è chi sospetta che con questa nota Papini & Co. abbiano allontanato eventuali responsabilità dai mancati adempimenti previsti dall’Authority.
Pd a conclave… – intanto si scopre che stasera a Trevi, in quella che era la sede dei diesse della Flaminia, si ritroveranno i capigruppo e segretari del Pd dei 22 comuni soci della Vus. Oggetto, chiarire le posizioni in merito alla vendita di Vus Com e renderle note ai sindaci. Se Spoleto sembra intenzionato a dare uno stop alla vendita (ieri si è tenuta una riunione sulla vicenda), i democratici di Foligno sembrano più spaccati al loro interno ma possibilisti e contrari alla cessione di quote. Dovrà essere anche chiarito un quesito che finora sembra sia stato sottovalutato a 360°: possono i sindaci vendere quote di una azienda pubblica senza passare dai rispettivi consigli comunali?
…opposizione in Procura – intanto a Spoleto la sequela di balle estive pare abbia convinto i capigruppi di Rinnovamento e Gruppo Misto (Loretoni e Profili) a presentare un esposto alla procura della repubblica per fare piena luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità. Per il 29 agosto è fissato un nuovo Comitato del Controllo Analogo e c’è da giurarci che saranno scintille. Con le conseguenze del caso.
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(Aggiornato alle 11.15)