Volge al termine la quarta edizione di “Vini nel mondo”, che dopo il successo della Notte bianca oggi deve fare i conti con il tempo non molto favorevole. Nonostante questo sono centinaia le persone in giro per la città che partecipano alle degustazioni in questo ultimo giorno: le cantine saranno aperte fino alle ore 20.
Ieri intanto in piazza Garibaldi il concerto in omaggio a Poldo Corinti, che ha visto salire sul palco gruppi spoletini ma anche attori italiani del calibro di Sebastiano Somma e Jonis Bashir, mentre questa mattina al Caio Melisso si è tenuta la tavola rotonda promossa dalla Fipe Confcommercio per discutere di “Moda del vino e vini di moda”. Tra il pubblico anche l'attore Gianguido Baldi (noto per “Un posto al sole”), ex produttore di vino, che ha preso parte al dibattito. A moderare la conferenza Federico Quaranta, mentre a fargli da spalla è stato l'”inutile” Tinto, i due ormai protagonisti assoluti di “Vini nel mondo”, nonché direttori artistici.
Animato il dibattito che ha visto confrontarsi produttori, distributori e ristoratori, ognuno con le proprie problematiche. Presenti il direttore generale di Fipe (federazione italiana pubblici esercizi), Edi Sommariva, il consigliere delagato Fipe Alfredo Zini, Lanfranco D'Alesio, patron del “Ristorante Enoteca Marchese del Grillo” di Fabriano, Luciano Cesarini Sartori dell'omonima cantina montefalchese, e per Italgrob, la Federazione Italiana Grossisti Distributori, il dottor Lorenzoni.
Ad entrare nel dettaglio dell'importanza della ristorazione per il vino è stato Sommariva, che ha spiegato che un terzo dei vini venduti in Italia riguardano i ristoranti: 381 milioni di litri all'anno. Per quanto riguarda il consumo di vino al ristorante, un terzo degli operatori del settore dicono che è stabile, il 22% che è in crescita e il 40,4% in calo. La causa principale, a detta della Fipe, sta nel nuovo codice della strada e negli aumentati controlli. Al centro della discussione, però, anche il prezzo dei vini, che vengono proposti nei tavoli dei ristoranti con un ricarico di almeno il 100%, a causa dei costi che i ristoratori devono sostenere per mantenere l'attività commerciale. Al di là di prezzo e crescita, comunque, Sommariva ha tenuto a sottolineare come “il futuro sarà dei vini italiani”. Principalmente del centro Italia, ma anche di Sicilia, Alto Adige e Piemonte. Da non sottovalutare anche i vini sloveni. Al dibattito hanno preso parte anche ristoratori, come Marco Gubbiotti de La Bastiglia di Spello, insieme al suo sommelier Ivan Pizzoni, e Tommaso Barbanera delle Due Querce di Spoleto. Dal patron di “Vini nel mondo” Alessandro Casali e da Gianguido Baldi è giunto l'appello a tenere più bassi i prezzi dei vini, facendo meno ricarico.
(sa. fra.)