In Umbria un taglio del sussidio a circa 10mila persone che però riceveranno un contributo per corsi di formazione o lavori socialmente utili
Nel Consiglio dei Ministri del Primo Maggio, data simbolo in quanto Festa dei Lavoratori, verrà posta la parola fine sul Reddito di Cittadinanza. Uno strumento di contrasto alla povertà che sarà sostituito da gennaio 2024 dall’Assegno di inclusione e per alcuni, già dal prossimo settembre, dallo Strumento di attivazione.
Assegno di inclusione
L’Assegno di inclusione potrà essere chiesto solo dalle famiglie nelle quali ci sono componenti disabili, minori o over 60.
L’importo potrà arrivare fino a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi). La scala cambia e vale uno per il primo componente, 0,5 per ogni altro componente con disabilità, 0,4 per gli altri componenti over 60 o con carichi di cura, 0,15 per i bambini fino a due anni e 0,10 per gli altri minori.
Lo Strumento di attivazione
Sarà affiancato dallo Strumento di attivazione, misura prevista per le persone tra i 18 e i 59 anni, non disabili e non impegnate in attività di cura, ma in situazione di indigenza. Un provvedimento che sarà operativo già dal primo settembre 2023, sostituendo dunque il Reddito di Cittadinanza per le persone indigenti che però sono in grado di lavorare.
In questo caso l’assegno mensile di 350 euro sarà erogato solo a chi prende parte ad attività formative o a progetti utili per la collettività. Il sussidio potrà avere una durata massima di 12 mesi.
I numeri in Umbria
In Umbria, secondo i dati Inps, a dicembre 2022 erano 10.498 i nuclei beneficiari di Reddito o Pensione di Cittadinanza, coinvolgendo 19.498 persone. Con circa 3 mila nuclei ai quali, nel corso dell’anno, il sussidio è stato tolto a seguito di controlli (495 famiglie) o perché è cambiata la loro situazione reddituale o comunque non avevano più i requisiti necessari (2.488 famiglie).
I beneficiari di reddito di cittadinanza con più di 60 anni sono circa la metà del totale. Poco meno di 10 mila persone, si stima, che dunque non percepiranno più il Reddito di cittadinanza in Umbria. Ma che dovranno seguire corsi di formazione o effettuare lavori socialmente utili (chiaramente il discorso vale per gli adulti nel nucleo familiare) per avere il sussidio di 350 euro mensili.