Claudio Bianchini
I folignati, sempre più esasperati dai lavori di pavimentazione, cominciano a pensare che la faraonica opera, a volte proceda un po’ come la mitologica ‘tela di Penelope’. Gli ultimi casi riguardano la centralissima via Garibaldi: tra cantieri riaperti e lavori lasciati in sospeso ancora da chiudere. Ieri mattina gli operai sono tornati all’opera nel tratto finale della strada, e armati di martello pneumatico hanno tolto i lastroni di pietra serena recentemente collocati e aperto un buco nella pavimentazione di cemento. Al di là dei disagi alla circolazione veicolare ed all’attività dei negozi, c’è da considerare l’indignazione per vedere in qualche modo violato un intervento di valore da poco riconsegnato alla città. Stavolta il Comune non ha responsabilità, le operazioni sono gestite della Vus Spa che è dovuta intervenire a causa di una perdita di gas proveniente dalle condutture della vecchia rete, tutt’ora in funzione. “Mano a mano, sono stati fatti i collaudi necessari sulle nuove tubature che sono state poste nel sottosuolo – spiega l’assessore Salvatore Stella – e non ci sono stati problemi. Può comunque capitare che vi siano ancora problemi su quelle preesistenti, che infatti verranno presto dismesse per portare il gas su quella posta con le pavimentazioni”. E così in via Garibaldi, si ripete quanto già avvenuto lungo via Mentana, dove è sono state rimosse pietre e cemento in ben cinque punti e dove restano ancora altrettante buche e rattoppi. “Tutto sarà rimesso a posto a collaudi conclusi – assicura Stella – senza ulteriori costi aggiuntivi. Il passaggio alla nuova rete del gas con la dismissione totale delle vecchie condutture – anticipa – dovrebbe avvenire entro tre mesi”. Nel frattempo, sempre in via Garibaldi stavolta all’imbocco con via Umberto I, sono state nuovamente rimosse altre lastre di pietra serena e il cantiere ancora non è stato chiuso. “In quel punto c’è lo snodo tra le linee due comparti – spiega l’assessore alle Pavimentazioni – e per completare gli innesti è stata lasciata una piccola area sterrata, evidentemente le misure non erano state prese nella maniera giusta ed hanno dovuto allargare ancora di più la buca”. Sui tempi di chiusura, nessuno si sbilancia, con la speranza di non dover poi re intervenire in altri punti.