Sabato manifestazione congiunta dei lavoratori Treofan e Sangemini
Continua la lotta dei lavoratori della Treofan Terni per bloccare la procedura di liquidazione che Jindal ha avviato nei confronti dell’azienda. Nella giornata di ieri, cioè da quando i sindacati hanno promosso l’assemblea permanente con presidio davanti ai cancelli, i lavoratori hanno bloccato pacificamente l’auto del liquidatore Ettore De Borrello per avere un confronto.
Lotta contro il tempo
Il legale ha invitato i lavoratori a restare uniti nella battaglia sindacale che li attende nell’arco temporale in cui il processo di liquidazione dovrà essere formalizzato. A sostegno della lotta per la salvaguardia del polo chimico ternano è arrivata anche un’iniziativa politica di 170 rappresentanti istituzionali, con la sottoscrizione di un documento dove so chiede il blocco della procedura di messa in liquidazione.
La denuncia dei sindacati
Mentre i sindacati continuano a denunciare “il protrarsi di comportamenti illegittimi da parte della proprietà in merito alla gestione dei rifiuti di lavorazione” perché “non si stanno seguendo infatti le indicazioni date dagli organi competenti locali sul loro smaltimento”, i rappresentanti delle istituzioni (sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali, parlamentari ed europarlamentari) puntano i riflettori sulla questione del lavoro.
Il documento dei 170
“Con l’apertura della procedura di licenziamento e la conseguente cessazione delle attività produttive si determinerebbe un gravissimo impatto occupazionale – si legge nel documento sottoscritto dai 170 amministratori – che non riguarderebbe solo i lavoratori della Treofan, ma che investirebbe a cascata tutto il polo chimico e tutte le aziende dell’indotto. A difesa del patrimonio occupazionale e del know-how, si richiede di ritirare con effetto immediato la procedura di licenziamento collettivo e procedere all’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali che, come nel caso della cigs per cessazione, permetterebbero di avere tempi più congrui rispetto ai 75 giorni previsti dalle norme sui licenziamenti collettivi, per sviluppare progetti industriali volti alla ripresa produttiva dello stabilimento. L’obiettivo è di garantire al nostro territorio la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni della Treofan di Terni”
Sindacati contro Jindal
Mentre i sindacati continuano a denunciare: “Jindal continua a non rispettare le normative italiane ed europee continuando ad imporre la priorità di trasferimento ai prodotti finiti e materie prime ancora presenti presso il sito di Terni e che la RSU reputa debbano rimanere in fabbrica, piuttosto che ai materiali ritenuti pericolosi e ancora stoccati all’interno del sito”.
Lavoratori Sangemini e Treofan insieme in piazza
Anche nella giornata di oggi è tornata forte la preoccupazione per le due vertenze che stanno mettendo in crisi centinaia di famiglie. Sabato prossimo, in osservanza di tutte le disposizioni in materia anti-Covid, i lavoratori scenderanno in piazza in modo congiunto: “Le Segreterie Territoriali di FIM-FIOM-UILM di Terni esprimono preoccupazione per il continuo depauperamento dell’industria nel territorio. In questo quadro ci sentiamo di esprimere la solidarietà ai lavoratori della TREOFAN e della SANGEMINI che nell’immediato stanno rischiando occupazione e salario che non ci possiamo più permettere. La sidero-meccanica, la chimica e l’agroalimentare rappresentano la stragrande maggioranza del manifatturiero nella provincia ternana che ancora determina il tessuto sociale ed economico. FIM-FIOM-UILM di Terni impegnano tutte le proprie strutture, i propri delegati nelle RSU e i lavoratori metalmeccanici, a scendere in piazza per la manifestazione di Sabato 12 Dicembre 2020 alle ore 08.30, per dare concretezza alla solidarietà. Saremo insieme ai lavoratori della TREOFAN e della SANGEMINI per impedire l’ulteriore indebolimento del tessuto sociale ed economico del territorio”.