Vertenza Sgl, interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana - Tuttoggi.info

Vertenza Sgl, interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana

Redazione

Vertenza Sgl, interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana

Il deputato Fratoianni chiede chiarimenti al Governo sul futuro dello stabilimento di Narni
Dom, 09/10/2016 - 16:28

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Qual è il punto della situazione sulla vertenza Sgl? A chiederlo al Governo è con un’interrogazione parlamentare il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. L’obiettivo è quello di avere informazioni sul “nuovo corso che si sta aprendo dopo la fallimentare esperienza Elettrocarbonium“, come spiega il capogruppo di Sel – Sinistra Italiana di Narni, Daniele Santirosi. “Ad oggi – evidenzia quest’ultimo – abbiamo esclusivamente informazioni rilasciate dal liquidatore senza sapere come e se le istituzioni nazionali si stanno muovendo per il sito produttivo. È fondamentale capire quanto prima le reali opportunità del sito di Narni in previsione anche della fase di area di crisi complessa che ai sta aprendo“.

Di seguito il testo dell’interrogazione di Fratoianni al ministro dello Sviluppo economico.

Premesso che:
il sito industriale Elettrocarbonium di Narni (TR) è l’unico impianto italiano in cui si producono elettrodi di grafite, produzione come noto strategica per i fabbisogni dell’industria siderurgica;
alla fine del 2013 la società S.G.L. Carbon spa comunicava la sua irrevocabile volontà di cessare le attività produttive in Italia e, conseguentemente, di mettere in liquidazione la società italiana. Tale intendimento non aveva ragioni di natura economica, ma era teso alla razionalizzazione della presenza in Europa della S.G.L.S.E., a detrimento dell’impianto italiano;
al fine di scongiurare la chiusura, si è prodotta anche in conseguenza della mobilitazione dei lavoratori e delle istituzioni locali, una forte iniziativa sindacale ed istituzionale, che ha portato ad individuare un progetto di rilancio produttivo del sito in questione;
tale progetto in sintesi prevedeva che la S.G.L. Carbon si assumeva l’impegno di cedere l’impianto produttivo a condizioni incentivate (prezzo simbolico e risorse per la bonifica e messa in sicurezza permanente della stessa) a un soggetto economico che si impegnasse a dare continuità all’attività produttiva e che sottoscrivesse con le istituzioni un accordo di programma per disciplinare le attività di messa in sicurezza e bonifica del sito e quelle di reindustrializzazione dello stesso fornendo idonee garanzie;
sulla base di tale impegno si è proceduto a verificare che il progetto di rilancio produttivo più adeguato per il sito in questione era quello presentato dal gruppo Morex che prevedeva la costituzione di una nuova iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di elettrodi di grafite, nonché a sviluppare le ulteriori opportunità che il processo di reindustrializzazione del sito determinava;
Morex spa ha provveduto a costituire la specifica società (M2I) poi denominata Elettrocarbonium srl che ha provveduto a sottoscrivere in data 27 gennaio 2015 con SGL Carbon in liquidazione e con SGL SE appositi atti contrattuali idonei a dare, per quanto di competenza, esecuzione al progetto di rilancio produttivo ed industriale del sito in questione;
Elettrocarbonium srl non ha rispettato gli accordi sottoscritti e dopo mesi di occupazione abusiva, in data 22 settembre ha riconsegnato il sito alla SGL Carbon, legittima proprietaria. Di fatto ad oggi, ad eccezione della sorveglianza, tutti i lavoratori sono stati licenziati ed il sito deve essere ancora interessato dalle attività di bonifica;
si è inoltre appreso, da notizie di stampa, che il liquidatore della SGL Carbon è in possesso di una reale manifestazione d’interesse per il sito produttivo di Narni. Ad oggi però, al di fuori delle dichiarazioni mezzo stampa, di tale nuova iniziativa industriale non se ne conoscono i contenuti -:

quali iniziative urgenti intenda adottare il Ministro interrogato per la salvaguardia dell’impianto produttivo;
se il Ministro interrogato non ritenga di dover convocare un tavolo che coinvolga le parti sociali e le istituzioni interessate per rendere più trasparenti e certi i passaggi di questa difficile situazione, innanzitutto per i lavoratori dell’azienda.

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