Inchiesta interna della Usl1 sulle chiamate di domenica al punto vaccinale di Ponte d'Oddi | Attivato l'ufficio provvedimenti disciplinari
Inchiesta interna della Usl Umbria 1 sulle chiamate informali agli avvocati effettuate domenica al punto vaccinale di Ponte d’Oddi. Chiamate che, a differenza di quanto avvenuto in altri distretti, non sono state effettuate tramite l’Ordine degli avvocati, ma chiamando conoscenti, al momento.
Un’inchiesta interna per far luce sull’accaduto, che ha coinvolto anche il commissario straordinario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo, chiedendo chiarimenti alla responsabile del distretto del Perugino. La quale si è scusata per eventuali prevaricazioni, spiegando però di aver agito in buona fede, al solo scopo di non sprecare vaccini avanzati a causa di defezioni rispetto alla programmazione.
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La spiegazione della dirigente
La dirigente ha dichiarato e sottoscritto di aver ricevuto alle ore 19 circa di sabato 20 marzo l’indicazione dalla referente aziendale vaccinazioni di “dover effettuare l’indomani mattina, presso la sede di Ponte D’Oddi, un numero di vaccinazioni AstraZeneca aggiuntive rispetto alle sole 28 prenotate. Per integrare i soggetti da vaccinare mi è stato trasmesso un file con i nominativi dei referenti delle categorie oggetto di convocazione. Ho provveduto – ha affermato la responsabile del distretto – a contattare i rappresentanti delle onoranze funebri, mentre la collega, (responsabile del team vaccinale dell’Usl Umbria 1, ndr), mi informava di aver recuperato un elenco di 44 soggetti provenienti dall’Ufficio scolastico regionale. In questo modo consideravo conclusa la programmazione delle vaccinazioni per la giornata successiva di domenica 23 marzo”.
Domenica solo in 22 si sono presentati
“Nella mattinata di domenica, invece, alle ore 9,30 circa, sono stata informata dell’adesione di soli 22 soggetti di quelli provenienti dalle scuole. Gli altri operatori, delle altre categorie, più in particolare delle onoranze funebri, erano già stati avvisati per cui, nella condizione di avere a disposizione una ventina di dosi di vaccino residue, in maniera informale, nell’urgenza di utilizzare i vaccini disponibili, ho provveduto tramite un contatto personale a far arrivare per il punto vaccinale di Ponte D’Oddi alcuni avvocati, la cui categoria era ricompresa nell’elenco dei soggetti da vaccinare per la cui numerosità e per l’esiguità delle dosi disponibili in quella domenica non avevo provveduto a contattare in precedenza”.
“Agito in buona fede, mi assumo la responsabilità”
La responsabile del distretto del Perugino ha tenuto a precisare che il suo intervento “incentrato all’utilizzo dei vaccini, è stato esclusivamente dettato dalla volontà di un impiego completo delle dosi disponibili secondo i principi della tempestività e della tutela della salute. Mi rammarico profondamente se, in considerazione della contingenza, il mio comportamento sia stato frettoloso, sbrigativo ovvero improntato a risolvere il problema piuttosto che ad effettuare i passaggi formali necessari, e di ciò mi assumo ogni responsabilità, seppure sottolineando la massima buona fede nel perseguire i principi di tutela della salute e dell’operare tempestivamente per il suo perseguimento”.
Attivato l’ufficio provvedimenti disciplinari della Usl1
La direzione dell’Usl Umbria 1, preso atto di quanto affermato e sottoscritto dalla dirigente, ha ritenuto opportuno procedere all’invio della dichiarazione rilasciata all’ufficio provvedimenti disciplinari dell’azienda, per una valutazione delle eventuali responsabilità nell’accaduto.
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La lettera dall’Ordine di Terni
Intanto tra gli avvocati perugini è rimbalzata la notizia che a Terni l’Ordine ha inviato una nota ai propri iscritti per verificarne la disponibilità ad essere vaccinati. Insomma, si continua a procedere in ordine sparso nella corsa al vaccino.