Unitre Orvieto, "Dialogare per un nuovo Umanesimo" | Incontro con i professori Barbarella, Catamo e Scanavino - Tuttoggi.info

Unitre Orvieto, “Dialogare per un nuovo Umanesimo” | Incontro con i professori Barbarella, Catamo e Scanavino

Redazione

Unitre Orvieto, “Dialogare per un nuovo Umanesimo” | Incontro con i professori Barbarella, Catamo e Scanavino

Appena inaugurato l’Anno Accademico 2019/2020, l’Unitre di Orvieto mette immediatamente in cartellone un evento di particolare interesse
Lun, 30/09/2019 - 09:05

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Giovedì 3 Ottobre 2019, alle ore 10, presso l’Auditorium di Palazzo Coelli in piazza Febei (gentilmente messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto) avrà luogo “DIALOGARE per un Nuovo Umanesimo”, incontro pubblico a libero ingresso in occasione degli 800 anni dell’incontro fra San Francesco d’Assisi ed il Sultano d’Egitto.

Il Prof. Franco Raimondo Barbabella, il Prof. Donato Catamo e Padre Giovanni Scanavino intrecceranno un dialogo a tre voci che, partendo dallo straordinario fatto storico, intende alimentare, per il tempo attuale, la speranza di incontrare l’Uomo, il Prossimo con rinnovata limpidezza, nella regola di un ritrovato sentimento di Umanità.

Interverranno anche la Dott.ssa Roberta Tardani (Sindaco di Orvieto), il Prof. Gustavo Cuccini (Presidente Nazionale Unitre) ed il Maestro Riccardo Cambri (Presidente Unitre Orvieto).

La cittadinanza tutta è invitata a partecipare; è prevista la presenza di classi di liceali provenienti dagli Istituti Superiori orvietani.

Nel 1203, in viaggio verso Lecce per partecipare alla quinta crociata, Francesco ha una visione, si converte, torna ad Assisi, sposa la povertà e diffonde nel mondo il suo messaggio di pace e di amore per tutte le creature. Diventa Miles Christi, colui che ama il nemico invece di ucciderlo. L’invito alla pace diventa il suo pensiero costante. Così, all’inizio del 1219, mentre da due anni era in svolgimento la quinta crociata, partì per Dalmietta, località egiziana sul Nilo, per incontrare Malik al-Kāmil, nipote del Saladino e Sultano di Egitto e Palestina.

In base alle diverse testimonianze, egli si propose come esempio di vita che testimonia fede e missione di conversione. Il Sultano non si convertì, ma certamente lo trattò con rispetto, quello stesso che spetta a un sufi, il pellegrino che ha fatto della ricerca di Dio lo scopo ultimo della sua vita.

La crociata, che aveva provocato morti e feriti, finì con l’insuccesso dei cristiani. Ma dieci anni dopo una nuova crociata, la sesta, promossa dall’imperatore Federico II, lo Stupor Mundi, andò in tutt’altro modo. Federico e Malik al-Kāmil preferirono affidarsi ai negoziati e non alle armi. L’11 febbraio 1229 fu così siglato un accordo soddisfacente per entrambe le parti.

Per 15 anni quella terra martoriata trovò finalmente la pace. Non sappiamo se quel risultato fu in qualche modo favorito dal clima creato dalla missione di Francesco di dieci anni prima. Ci fa però piacere immaginarlo.

In ogni caso di questo si è ricordato Papa Francesco quando nello scorso febbraio ha fatto il suo viaggio negli Emirati sottolineando il bisogno di pace e di dialogo interreligioso. E ce ne ricordiamo noi, che vogliamo celebrare quell’avvenimento di 800 anni fa con l’idea che solo nel dialogo i diversi possono coltivare la speranza di poter vivere un destino comune.

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