Sa.Mi.
Sulla nascita delle nuove “Unioni Speciali dei Comuni” che di fatto dovrebbero andare a colmare il vuoto che lascia la soprressione delle Comunità Montane i lavoratori chiedono chiarezza. Dopo l'incontro avuto il 16 aprile 2013, svoltosi presso la sede della Giunta della Regione Umbria alla presenza delle Organizzazioni sindacali del Presidente dell' Anci Wladimiro Boccali, del Presidente del Cal Leopoldo Di Girolamo e convocata dalla presidente della Giunta Regionale Umbra Catiuscia Marini, erano state affrontate le problematiche dei lavoratori delle ex comunità montane e si era prefissata una sorta di “road map”.
Stando al calendario prefissato si doveva procedere approvazione dello Statuto delle Unioni speciali dei Comuni, predisposto dalla Regione e successivamente inviato ai Sindaci entro il 31 maggio 2013. Mentre le definizioni delle piante organiche delle Unioni speciali dei Comuni entro il 30 giugno 2013 per essere poi sottoposte ai tavoli di trattativa con le organizzazioni sindacali.
Oggi i lavoratori tornano a chiedere quale sia lo stato di attuazione delle costituende Unioni speciali dei Comuni. I lavoratori interessati chiedono trasparenza sui percorsi che si stanno svolgendo “o non svolgendo”, come spiegano in una nota “E' necessario porre fine ai continui 'mal di pancia' che stanno attraversando la maggior parte delle Amministrazioni Comunali chiarendo definitivamente le risorse umane e finanziarie messe a disposizione dalla Regione per questa riforma”.
E ancora: “Occorre definire ed organizzare al più presto le Unioni speciali dei Comuni per dare modo alle stesse di organizzarsi, per gestire le deleghe affidate dalla L. R. 18/2011 e per attivarne di nuove con i Comuni; in caso contrario è “gioco forza” necessario rivedere la stessa L. R. n. 18/2011. E’ il tempo del coraggio e delle necessarie prese di responsabilità, lavoratori e cittadini non possono ulteriormente attendere le decisioni, o peggio le non decisioni, ne va della salvaguardia dell’ambiente e dei servizi, ne va della salvaguardia del lavoro e dell’occupazione”.