Sa.Mi.
Se qualcuno ha fatto il furbo, sono in arrivo tempi duri. La Commissione europea vuole vederci chiaro sulle agevolazioni fiscali emanate in situazioni di calamità naturale. In questa indagine rientrerà anche l'Umbria per il grave sisma del 1997.
L'indagine della UE – La Commissione europea ha avviato oggi “un'indagine approfondita” sulle agevolazione fiscali e previdenziali concesse dall'Italia a imprese basate in zone colpite da calamità naturali con il sospetto che “le agevolazioni non si limitino a compensare il danno realmente subito,” l'Esecutivo europeo lo ha reso pubblico attraverso una nota ufficiale .
I furbetti – “La Commissione teme che non tutti i beneficiari degli aiuti siano imprese che hanno subito realmente un danno causato da una calamità naturale, che in alcuni casi il danno non sia stato causato unicamente da una calamità naturale e che gli aiuti non si limitino sempre a compensare questo danno,” precisa la nota diffusa oggi.
Anche l'Umbria sotto la lente – La Commissione tiene in considerazione il fatto che nel 2002-2003 “l'Italia ha introdotto misure che riducono del 90% il debito fiscale e contributivo delle societa' interessate”. Inoltre, tra il 2007 e il 2011 l'Italia ha adottato altre leggi simili che prevedono agevolazioni del 60% a favore delle societa' situate nelle zone colpite da altri terremoti, come quelli dell'Umbria e delle Marche nel 1997, di Molise e Puglia nel 2002, e dell'Abruzzo nel 2009. L'indagine si riferisce alle leggi che hanno consentito aiuti generosi a seguito delle calamità naturali che hanno colpito l'Italia dal 1990 fino al 2011, dal terremoto in Sicilia del 1990 fino al terremoto in Abruzzo nel 2011.