L'analisi della Cgia di Mestre: a fronte di 354mila lavoratori sono pagate 401mila pensioni | La situazione nelle due province
Quasi cinquantamila pensionati in più, in Umbria, rispetto agli occupati nella regione. E’ quanto emerge dall’analisi del Centro studi della Cgia di Mestre, che mostra come il Cuore Verde d’Italia non si sottragga ad una dinamica ce riguarda tutto il Centro-Sud, ad eccezione di Toscana e Lazio.
L’Umbria, complice anche l’età media della popolazione e la denatalità, vede uno squilibrio più consistente rispetto a quello che si registra nelle Marche e in Sardegna. in Umbria, a fronte di 401mila pensioni erogate, risultano 354 occupati. Con una differenza di 47mila unità.
Dal punto di vista territoriale, la situazione appare più pesante nella provincia di Terni, dove risultano 84mila occupati a fronte di 106mila pensionati. Con uno squilibrio di 22mila unità a fronte dei 24mila che risultano nel Perugino, provincia grande il doppio, dove risultano 295mila pensionati e 271mila occupati.
A livello nazionale le pensioni erogate superano gli occupati di 205mila unità. Un bilancio reso negativo principalmente dal Mezzogiorno, dove lo squilibrio è di oltre un milione e 200mila unità. Ma ad esso, contribuiscono anche la Liguria (altra regione con un’alta anzianità) e alcune regioni del Centro, tra cui appunto l’Umbria.