In Umbria, il rischio di infiltrazione di organizzazioni criminali, più o meno organizzate, c’è: a dirlo non è solo la Commissione antimafia in visita a Perugia e Terni nelle scorse settimane, ma lo si percepisce anche analizzando il numero di reati commessi, sotto la lente delle indagini delle forze dell’ordine. Tra tutti il riciclaggio di denaro e la recrudescenza dello spaccio di droga: nel primo caso, sono stati 31 gli interventi (tra indagini di polizia giudiziaria, ispezioni e controlli antiriciclaggio) ad essere eseguiti nel 2015, che hanno portato alla denuncia di 11 persone. 27 invece i chili di droga sequestrati, 137 le persone denunciate, di cui 14 arrestate. A illustrare tutti i dati delle operazioni concluse dal Comando Regionale della Guardia di Finanza dell’Umbria per il 2015, in conferenza stampa, c’erano il Comandante Regionale, Generale Vito Augelli, il Comandante Provinciale di Perugia, Colonnello Dario Solombrino, e il Comandante Provinciale di Terni, Colonnello Vincenzo Volpe. Il loro, sottolineano, è un indirizzo strategico che ha orientato l’attività operativa dello scorso anno, imperniato, principalmente, nel tutelare l’economia legale e le imprese rispettose delle regole, “garantendo allo Stato, all’Unione Europea, alle Regioni e agli Enti locali il regolare afflusso e il corretto impiego delle risorse destinate al benessere della collettività e al sostenimento delle politiche di sviluppo economico e sociale“. La sfida della legalità agisce a tutti i livelli, anche attraverso la diffusione nelle scuole delle campagne per il rispetto delle regole, grazie al protocollo esistente con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.
Nel dettaglio, l’attività messa in campo nel 2015 dalla Guardia di Finanza ha proceduto con 1400 deleghe d’indagine pervenute nell’anno dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, di cui circa 1.200 portate a conclusione. 40 i piani operativi messi in campo per l’aggressione sistematica e organizzata ai più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria nelle diverse aree della Regione. I dati riportati dalla Gdf sono nel complesso allineati rispetto allo scorso anno. Da segnalare il protocollo sottoscritto con la Regione Umbria che consente alle forze dell’ordine di avere accesso ai dati e alle analisi di rischio attraverso gli organi di audit di Palazzo Cesaroni, poi sommate alle analisi delle fiamme gialle sul rischio di utilizzo dei fondi in maniera fraudolenta da parte dei privati.
Nel complesso, aumentano, seppur di poco, i reati contro la pubblica amministrazione. Sono circa 20 le persone denunciate, per peculato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta (questi i reati più frequenti). In materia di appalti, sono stati 10 milioni e mezzo le somme assegnate irregolarmente e 11 le persone denunciate. Il dato, sempre a livello regionale, rivela in questo caso che 1 caso su 3 di quelli sottoposti a controllo per gli appalti risultano irregolari. Le indagini sulle prestazioni sociali agevolate e i ticket sanitari, rilevate a seguito di presunte false dichiarazioni Isee, nel 2015 sono state 146, di cui 66 irregolari, pari al 45%. Particolare apprezzamento anche da parte dell’opinione pubblica riguarda la scoperta di frodi all’Inps (nel 2015 sono stati effettuati 21 interventi in materia, di cui 95 su delega della Corte dei Conti). Citando un’operazione su tutte, Augelli ha parlato dell’operazione condotta a Città di Castello, dove alcuni cittadini extracomunitari continuavano a incassare la pensione di una defunta, per un danno all’Inps di circa di 100mila euro.
E ancora: 357 le indagini di polizia giudiziaria concluse nel contrasto all’evasione e alle frodi, 1461 le verifiche e i controlli eseguiti. 265 i reati fiscali scoperti, 199 i soggetti denunciati. 12 invece gli evasori internazionali. Tutti dati che evidenziano il volume di economia sommersa in Umbria: sono 186 gli evasori scoperti, la cui maggior parte è impiegata nelle piccole imprese, nel settore edile e della ristrutturazione degli edifici. Un altro spicchio invece si posiziona tra i commercianti al dettaglio di frutta e verdura.
Accise e altre imposte sui consumi – Un dato preoccupante per l’Umbria riguarda poi il fenomeno del contrabbando dei carburanti illeciti. In base a quanto dichiarato dalle fiamme gialle, il cuore verde d’Italia è facile preda di organizzazioni criminali anche in questo settore, e nello specifico per l’importazione di prodotti petroliferi in completa evasione di imposte: nel 2015 sono stati 648 i chili di carburante sequestrato.