C’è l’accordo. Questa mattina nella sede di Umbria Tpl e Mobilità spa si sono incontrati i rappresentati degli Enti locali proprietari dell’azienda, la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali confederali e di categoria e si è raggiunta la firma di un documento.
Anche un fumogeno e un po’ di agitazione. Una trattativa lunga, seguita a giorni di mobilitazione che anche questa mattina non ha mancato di manifestarsi con la presenza massiccia dei dipendenti e un fumogeno che lanciato sulla tromba delle scale del palazzo ha creato qualche istante di agitazione. Ma poi con la firma da parte dell’assessore regione Silvano Rometti, del’assessore provinciale Luciano Della Vecchia, dell’assessore comunale Roberto Ciccone, del presidente di Utm Caporizzi e di tutte le sigle sindacali, gli animi si sono distesi.
Il punto. Il punto era affrontare la problematica relativa alla grave situazione economico – finanziaria in cui versa l’azienda e chiarire ai lavoratori le prospettive future. Dopo un’ampia discussione e una trattativa in una sala gremita di lavoratori le parti si sono impegnate a sottoscrivere entro e non oltre il 20 giugno 2013 un protocollo d’intesa che permetta di gestire la fase attuale.
L’accordo. I punti salienti dell’accordo : Garanzie che gli Enti affidanti mantengano le risorse attualmente destinate al settore. Garanzie nella ricerca del partner industriale affinché si tenga conto dei requisiti di solidità economico- finanziaria e che si impegni a rispettare tre condizioni imprescindibili: Il mantenimento dell’integrità dell’azienda, sia rispetto ai servizi svolti, sia rispetto alle attività attualmente presidiate; che vengano garantiti i livelli occupazionali; e che venga garantito il rispetto della contrattazione nazionale e aziendale in vigore, come già previsto nella legge regionale 37.
Stipendi regolari. Sempre nel documento firmato questa mattina gli Enti proprietari e l’azienda si impegnano ad attivare tutte le opportune azioni atte a garantire la regolarità nel pagamento delle retribuzioni al personale, con le possibili e auspicabili ricadute positive anche sui lavoratori dell’indotto.
Enti, mai meno del 30%. Le organizzazioni sindacali sottolineano l’esigenza che gli Enti pubblici attualmente proprietari garantiscano la loro partecipazione nella new-co per una percentuale non inferiore al 30%.