Le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno avuto l'incontro con il Prefetto di Perugia Antonio Reppucci e la dirigenza aziendale di Umbria Mobilità che, era stato richiesto con urgenza dalle sigle a fronte dell'aggravamento della situazione aziendale, tale da determinare il mancato pagamento delle retribuzione del mese di settembre.
Tale incontro faceva seguito a quello effettuato nel pomeriggio di martedì tra le Organizzazioni Sindacali, l'azienda e gli Enti proprietari. Il Prefetto, alla luce del suo ruolo di “Garante” del mantenimento dell'ordine pubblico e della continuità nell'erogazione dei servizi pubblici essenziali, si é subito fatto carico della vicenda impegnandosi a monitorarla continuamente, chiedendo di essere puntualmente informato dall'azienda su tutti gli sviluppi e rendendosi disponibile ad intervenire rispetto agli Enti Locali umbri nel caso in cui questi non dovessero adempiere ai loro obblighi (burocratici e finanziari) nei confronti dell'azienda.
A fronte degli impegni assunti dall'azienda, conseguenti agli impegni presi a loro volta dagli Enti proprietari, a fronte anche delle garanzie offerte dal Prefetto, le Organizzazioni Sindacali hanno convenuto sulla sussistenza delle condizioni minime per la sottoscrizione di una intesa. Tra i punti imprescindibili il pagamento, il giorno 22 ottobre, di un acconto di euro 600 relativo alla retribuzione di settembre 2013; il pagamento, tra il 28 e il 31 ottobre, del saldo della retribuzione di settembre 2013 unitamente alla seconda rata della 14ma mensilità 2013; il pagamento, entro le scadenze contrattualmente previste, delle prossime retribuzioni unitamente alle rate residue di 14ma mensilità e alla seconda tranche dell'una tantum contrattuale.
“E' del tutto evidente – spiegano i sindacati – che ciò rappresenta un risultato minimo, che non consente di utilizzare toni trionfalistici ma che consegna alle Organizzazioni Sindacali la responsabilità di incalzare l'azienda e le istituzioni umbre rispetto alle loro obbligazioni nei confronti dei dipendenti di Umbria Mobilità, dei dipendenti dell'indotto e di tutti i cittadini-utenti.
Ora deve riprendere il confronto su tutte le materie di interlocuzione sindacale, ad iniziare dall'armonizzazione dei trattamenti economico-normativi di tutto il personale impiegato in Umbria Mobilità, per proseguire sulle materie inerenti l'organizzazione del lavoro”.
Inoltre, sembra definitivamente chiarito l'aspetto relativo al completamento dell'iter che porterà alla cessione del ramo di azienda Esercizio che, da parte delle Organizzazioni Sindacali non era né auspicabile né, tantomeno, voluto ma che, alla luce della situazione oramai drammaticamente chiara, rappresenta l'unica via di uscita possibile. “Nel merito, é evidente – concludono i sindacati – che quanto rappresentato impegna tutti gli Enti Locali coinvolti a compiere ogni sforzo necessario affinché, ora che si é in dirittura di arrivo, si porti a compimento il percorso, avviato faticosamente, di messa in sicurezza dell'azienda (con le opportune conseguenti garanzie di continuità per i dipendenti, diretti e indiretti, e per i servizi affidati). Da questo punto di vista non aiutano i gesti inconsulti di qualche sconsiderato che, oltre ad essere privi di un qualsiasi obiettivo prospettico minimo, mettono in cattiva luce la quasi totalità di dipendenti che si sono “sempre” contraddistinti per serietà e responsabilità e rischiano di pregiudicare il percorso avviato, mettendo seriamente a rischio la continuità aziendale e, quindi, occupazionale”. Il riferimento sembra chiaro al furto delle chiavi avvenuto nei giorni scorsi.