Il 12 luglio imperdibili: il New York Tango trio di Richard Galliano e il concerto di Vinicio Capossela in ricordo di Sergio Piazzoli
Si completa il programma dell’Arena Santa Giuliana di Umbria Jazz. Il 12 luglio un doppio set imperdibile: il New York Tango trio di Richard Galliano e il concerto di Vinicio Capossela in ricordo di Sergio Piazzoli.
RICHARD GALLIANO
NEW YORK TANGO TRIO
Richard Galliano ha cambiato il corso della storia della fisarmonica. Possiamo parlare del prima e del dopo Galliano”. È l’esaustivo, condivisibile, parere di Yasuhiro Kobayashi, fisarmonicista e accompagnatore di Björk. Richard Galliano, francese, virtuoso della fisarmonica, amatissimo dal pubblico italiano e di casa a Umbria Jazz. Galliano è anche l’unico fisarmonicista che abbia registrato per la prestigiosa etichetta di musica classica Deutsche Grammophon (dischi di Bach, Mozart, Vivaldi, Nino Rota). La sua maestria tecnica e la visione “orchestrale” della fisarmonica hanno spostato in avanti quelli che prima di lui si ritenevano i limiti dello strumento, facendone “uno Steinway con le cinghie”, come ama dire. Galliano ha inciso più di 50 album a suo nome e collaborato con un numero impressionante di artisti e musicisti prestigiosi dei più diversi generi: Chet Baker, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Michel Portal, Kurt Elling, Serge Reggiani, Claude Nougaro, Juliette Gréco, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg, Nigel Kennedy. È un grande specialista del tango argentino e della new musette francese. Galliano ha avuto il merito di fare della fisarmonica uno strumento protagonista anche nel jazz e nel repertorio classico. Riesce a passare attraverso i generi più diversi restando sempre se stesso, con quell’inconfondibile “tocco francese” fatto di eleganza, naturale musicalità, sentimento che non manca mai di affascinare il pubblico di tutto il mondo. I suoi attuali progetti vanno dal solo di fisarmonica al concerto con l’orchestra, passando per il New York Tango Trio (Richard Galliano, fisarmonica; Adrien Moignard, chitarra; Diego Imbert, contrabbasso), che presenta a Perugia il 12 luglio.
VINICIO CAPOSSELA
VECCHI TASTI
Camera a sud
trentennale
concerto per Sergio Piazzoli
In occasione del trentennale dell’uscita di Camera a Sud, Altri tasti, il tour estivo di Vinicio Capossela, lascerà il posto ai Vecchi tasti, un concerto unico in cui verranno eseguiti i tredici brani del disco pubblicato nel 1994. Lo spettacolo riprende l’esperienza iniziata nel 2020 con il tour Round one thirty five – Personal standards. I primi tre dischi di Capossela sono quelli più vicini, per scrittura e arrangiamenti, alla forma dei cosiddetti standard, così come sono intesi nella musica jazz. Brani che attingono musicalmente allo swing, alla ballad, al latin, eseguiti da musicisti specialisti di questi generi. Uno standard è una canzone che ha una struttura, una melodia e una tavola armonica definita che può essere reinterpretata nel tempo attingendo al linguaggio di un patrimonio condiviso. Il trentennale non vuole essere tanto una celebrazione, ma una reinterpretazione con la consapevolezza che deriva da una fase diversa della vita.
«Suonare queste canzoni è un modo di continuare ad abitarle, animati più dal sentimento della gratitudine, che da quello della nostalgia».
Si tratterà di un viaggio sul filo del tempo, che dal presente getta uno sguardo alle urgenze biografiche di trent’anni fa in un itinerario sulla macchina del tempo musicale per capire, qualora sia possibile, che cosa sia poi questo amore di cui canzoni cantano: la rivelazione del bisogno individuale, l’incanto che sottrae la volontà, la matrice rivoluzionaria del mondo, una fatalità, un furore, un fantasma delle tre o un sasso nella scarpa. Tra ritorni all’alba e oziosità giovanili, giostrai sulla strada e camminanti, si risveglieranno dunque antiche emozioni per rileggerle con una accresciuta consapevolezza musicale e una coscienza arricchita dall’esperienza; si evocherà il passato non con spirito non antiquario, ma con un raggiunto senso di gratitudine.
Il concerto è un omaggio a Sergio Piazzoli, grande promoter perugino, che di Vinicio fu estimatore fin dall’inizio ed amico, ed è organizzato in collaborazione con il Comitato “Per Sergio Piazzoli” per le celebrazioni a dieci anni dalla morte.
Vinicio Capossela
Enrico Lazzarini, contrabbasso
Zeno De Rossi, batteria
Giancarlo Bianchetti, chitarra
Antonio Marangolo, sassofono e percussioni
Michele Vignali, sassofono
Raffaele Tiseo, violino
Daniela Savoldi, violoncello
Piero Odorici, sassofono
Su Vinicio Capossela si accesero i riflettori già quando uscì “All’una e trentacinque circa”, disco di esordio sotto la guida di Renzo Fantini. Prese le mosse da quell’opera prima, più di trent’anni fa, uno stile fuori dagli schemi e increspato da euforiche contaminazioni. Estroso oltre il prevedibile, colto nei riferimenti a Modigliani e Oscar Wilde, e popolare nel ballo di San Vito, Capossela è un talento multiforme, perfettamente a suo agio nella canzone e anche in scenari diversi come scrittura, poesia, cinema, radio, teatro, direzione artistica di festival. Anche per questo è considerato da molti come il più importante cantautore italiano della sua generazione.
Un esordio fragoroso, il suo, nel 1990, re molti videro una sorta di Tom Waits italiano, magari più lunare ma con lo stesso gusto per il grottesco e per ballate nottambule che sanno di visionario esistenzialismo. “All’una e trentacinque circa” gli vale la prima vittoria al Premio Tenco. Ne seguiranno altre cinque.
Per un artista così fuori da ogni schema sono arrivati presto i successi anche oltre i confini nazionali: già nel 1995 realizza un prestigioso sold out al Theatre de la Ville di Parigi.
Sempre più forti nel percorso artistico di Vinicio Capossela sono entrate le radici popolari recuperate dalle sue origini (è nato ad Hannover da genitori irpini) e nello stesso tempo i riferimenti letterari, anche danteschi, mentre la musica è diventata più complessa (per esempio, sono in gioco anche la chitarra acidula di Marc Ribot e le brass band macedoni) senza smarrire la naturalezza dell’invenzione melodica. Un percorso artistico che si è materializzato in innumerevoli tour e progetti teatrali e in diciotto album, in studio e live, il più recente è Tredici canzoni urgenti.
Capossela è passato anche per il festival di Sanremo, è stato ospite sia del Festival di Spoleto che di Umbria Jazz (una serata ai Giardini del Frontone, e nella band c’era anche Ribot) e nel 2015 ha inaugurato la prima edizione del festival Moon in June, festival ideato da Sergio Piazzoli, con la sua la direzione artistica.
Biglietti disponibili dalle ore 12 di oggi, 23 aprile.