Umbertide ha celebrato il 25 aprile, data dalla doppia ricorrenza che ricorda il 70esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista ma anche il bombardamento che il 25 aprile del 1944 rase al suolo Borgo San Giovanni, causando 70 morti. Come da tradizione, in piazza XXV Aprile si è svolta la santa messa, celebrata dal vescovo mons. Mario Ceccobelli, insieme ai sacerdoti della città, poi la cerimonia religiosa ha lasciato il posto a quella civile aperta dall’intervento del sindaco Marco Locchi, che ha ricordato il sacrificio dei tanti umbertidesi che persero la vita in difesa della libertà, sottolineando la necessità di mantenere viva la memoria e i valori della Resistenza, ma che ha anche rivolto un pensiero alle vittime di oggi, a coloro che perdono la vita in mare nel disperato tentativo di fuggire dalla guerra.
A seguire hanno preso la parola gli studenti dell’Istituto “Leonardo Da Vinci” Virginia Spantini e Antonio Bussotti che hanno letto alcuni testi scritti proprio dagli studenti per proseguire con le parole del prof. Gian Biagio Furiozzi, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Perugia, che ha ricordato gli avvenimenti del 1945 fino ad arrivare alla stesura della Costituzione, soffermandosi sui principi sanciti dalla carta costituzionale. In conclusione il sindaco Locchi ha letto il saluto del presidente della sezione Anpi di Umbertide Umberto Zoppo. Alle celebrazioni ha inoltre preso parte anche l’on. Giampiero Giulietti.
Al termine degli interventi il corteo cittadino, accompagnato dalla banda musicale “Città di Umbertide” diretta dal maestro Galliano Cerrini, ha percorso le vie della città per depositare corone ai piedi dei monumenti ai caduti. Come da tradizione, la cerimonia si è conclusa presso la piattaforma, per la deposizione della corona ai piedi della targa in memoria dei combattenti Cremonini; proprio in omaggio ai Cremonini, nel parco della piattaforma è stato eretto un monumento che verrà inaugurato il 24 maggio, in occasione della seconda edizione della Marcia per la pace che quest’anno partirà da San Faustino per terminare proprio al club Cremona.
Ma questa mattina le celebrazioni per il 25 Aprile hanno interessato anche la frazione di Pierantonio dove nella piazza centrale don Roberto Biagini ha officiato la santa messa con la partecipazione del Coro parrocchiale; poi alla presenza del sindaco Marco Locchi, dell’on. Giampiero Giulietti e del consigliere comunale Nicola Orsini, e sulle note della banda musicale cittadina, è stata deposta una corona di alloro al monumento ai caduti.
Le celebrazioni proseguiranno poi nel pomeriggio alle ore 18 a Montecastelli con la commemorazione e la deposizione della corona di alloro presso la lapide di Giuseppe Bernardini situata all’incrocio tra via della Chiesa e viale Europa; saranno presenti il sindaco Marco Locchi, l’on. Giampiero Giulietti, il parroco don Graziano Bartolucci, l’assessore comunale Raffaela Violini e il presidente Circolo Arci Montecastelli Sauro Paolucci. Seguirà la deposizione della corona di alloro presso la targa ai Caduti situata all’ingresso della chiesa. Domani invece, domenica 26 aprile, alle ore 10, presso il Centro socio-culturale San Francesco, si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori della XXXIII edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Umbertide XXV Aprile”. Interverranno il sindaco Marco Locchi, l’assessore comunale alla Cultura Raffaela Violini, l’assessore regionale alla Cultura Fabrizio Bracco, il presidente e il presidente onorario del Centro culturale San Francesco Sergio Bargelli ed Umberto Zoppo, il presidente della commissione giudicatrice Mario Bartocci e Stefano Ragni, docente Conservatorio Università per Stranieri di Perugia. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Il discorso del sindaco Locchi per le celebrazioni del 25 Aprile
Oggi 25 aprile 2015
Voglio innanzitutto ringraziare tutti voi che siete intervenuti, l’Anpi e le associazioni di combattenti, l’ Arma dei Carabinieri (che ringrazio in modo particolare per la brillante operazione portata a segno in questi giorni), l’onorevole Giampiero Giulietti, il prof. Gian Biagio Furiozzi, il vescovo mons. Mario Ceccobelli, la Banda musicale cittadina e il maestro Galliano Cerrini, sempre presenti alle iniziative della nostra città.
Ma oggi un ringraziamento veramente sentito e particolare, non me ne vogliano gli altri, lo vorrei rivolgere all’ istituto Leonardo da Vinci, ai 41 ragazzi che insieme a tre insegnanti e ad una delegazione del coordinamento per la pace di Umbertide hanno camminat la settimana scorsa dove cento anni fa tanti giovani militari combatterono e persero la vita in nome della libertà: Redipuglia, Aquileia fino al confine con la Slovenia per contribuire a trasformare i luoghi della grande guerra in luoghi della grande pace. E alla fine di questa esperienza hanno deciso di adottare idealmente i 269 umbertidesi caduti in guerra, per rendere loro omaggio in nome della libertà. Credo che si meritino un bell’ applauso.
Come tutti gli anni la giornata del 25 aprile rappresenta per noi un momento, un ricordo particolare: quest’anno visto anche il nutrito palco, io mi soffermerò brevemente sui fatti storici per ricordare ancora una volta certi momenti della nostra storia e portare una testimonianza ancora più forte ai nostri giovani così numerosi questa mattina in piazza 25 aprile.
Il 25 aprile 1944 senza dubbio la pagina più triste della nostra storia. Tra le 9 e le 9.30 una squadriglia di 12 cacciabombardieri “Statunitensi” statunitensi, partiti dall’aeroporto di campo di Cutella in Puglia, sorvolò il cielo di Umbertide con il carico di due bombe di grosso calibro per aereo (complessivamente circa 4 tonnellate di esplosivo).
Dopo vari volteggi sopra Romeggio, gli aerei si diressero verso Serra Partucci, a favore di sole, da cui discesero in picchiata verso il ponte sul Tevere che volevano abbattere per rendere più difficoltosa la ritirata dei tedeschi. Ma le bombe (come scrisse il nostro concittadino Roberto Sciurpa nel suo volume “Umbertide nel secolo XX 1900 – 1946, da cui sono tratte queste notizie) non erano ancora “intelligenti” (se mai ci saranno bombe intelligenti) e sbagliavano spesso il bersaglio.
Questo purtroppo accadde anche ad Umbertide. Le bombe, fatte cadere ad intervalli regolari di circa 30 secondi tra una coppia e l’altra, invece di colpire il ponte andarono a finire tutte, salvo due, sopra le case del centro storico radendo al suolo il quartiere di San Giovanni (oggi Piazza XXV Aprile).