Giada Martinetti
Sciogliere l’Ente Giostra e passare la Quintana sotto la gestione del Comune. E’ la proposta che l’associazione Una – Uomo, natura, animali -, da sempre impegnata in difesa della salute dei cavalli della Quintana (a Foligno gestisce anche il gattile cittadino), ha rivolto al sindaco Nando Mismetti dopo lo scandalo che ha portato alla condanna di 2 veterinari e 5 membri di altrettanti Rioni della Giostra per aver dopato i cavalli nel corso delle due edizioni del 2006. Una lettera pacata che mette in evidenza i tanti errori, anche di comunicazione, fatti dalle massime autorità: da Metelli, che si era dichiarato solidale con i condannati, al silenzio del primo cittadino, uscito allo scoperto solo dopo che TO® e Corsera avevano pubblicato i primi stralci delle intercettazioni (per il testo integrale clicca qui).
La richiesta dell’Una – ecco di seguito il testo della raccomandata della presidente Una Maria Angela Bacchettoni “Gent.mo sig. Sindaco, alla luce della sentenza relativa alle condanne per doping su cavalli della Quintana, emessa dal Tribunale di Perugia il 19 settembre scorso, e in considerazione dello scandalo emerso dalle intercettazioni telefoniche che hanno determinato l'esito del procedimento, riteniamo fortemente inappropriata la risposta da parte dell'amministrazione locale in rapporto alla gravità dei fatti. Di fronte ad un reato così palese, che ha messo in serio rischio (e talvolta compromesso) la salute e il benessere degli animali, ci saremmo aspettati da parte Sua un'immediata e netta condanna nei confronti di tali comportamenti fraudolenti e di chi li ha attuati. Abbiamo dovuto attendere fino ad oggi per avere un Suo commento sulla vicenda, dopo che giornali e telegiornali nazionali hanno dato risonanza a stralci di conversazioni intercorse fra fantini, veterinari e gestori di scuderie coinvolti nello scandalo. Francamente non capiamo la Sua dichiarazione di vicinanza all'Ente Giostra, dato che il presidente Domenico Metelli si è apertamente dichiarato solidale con i condannati. Di sicuro l'immagine della città, e ovviamente della manifestazione, è uscita danneggiata da questa vicenda, provocando lo sdegno degli stessi quintanari. I fatti testimoniano che le nostre preoccupazioni riguardo alla salute degli animali durante la Giostra erano fondate, nonostante da più parti venisse ribadito che la salvaguardia dei cavalli sarebbe stata garantita da rigide misure di sicurezza e severi controlli antidoping. Evidentemente cosi non è stato, pertanto chiediamo che l'organizzazione e lo svolgimento della Giostra della Quintana vengano gestite direttamente dal Comune di Foligno procedendo allo scioglimento dell’Ente Giostra della Quintana ovvero alla sua soppressione, auspicando una immediata revisione del regolamento antidoping la partecipazione e supervisione delle associazioni che si occupano di diritti animali, prima e durante la gara, nonché in tutte le iniziative che prevedono l'impiego di animali come ad esempio ne “Il Palio di San Rocco”. Diversamente, la corsa dei cavalli dovrà essere eliminata dal programma della manifestazione Giostra della Quintana. Il nostro interesse è legato non solo alla tutela dei diritti degli esseri viventi senzienti, ma anche alla creazione di una cultura nonviolenta e lontana dallo sfruttamento in ogni sua forma. Usando le parole di Enrico Moriconi, siamo convinti che “la morale è la principale componente della società civile ed il cemento della vita in comune. Il rispetto per gli animali educa tutti alla tolleranza ed al rispetto anche fra gli umani ed innalza il desiderio di giustizia. Il rispetto per gli animali è fondamentale per un futuro migliore anche per gli uomini ”. Attendiamo un Suo urgente riscontro anche ai fini di attivare i procedimenti disciplinari volti all’espulsione dei responsabili ed accertare ulteriori responsabilità in capo ai Priori e ai consiglieri rionale, diversamente, daremo mandato al nostro legale, Avv. Gianfranco Angeli, di procedere per quanto di diritto sempre nell’esclusivo interesse della salute e del benessere degli animali, unico nostro interesse”.
3a Commissione – intanto Stefania Filipponi, capogruppo di Impegno Civile, ha scritto alla coordinatrice della III Commissione consiliare, l’avvocato Silvia Stancati, per chiedere di affrontare il ‘caso’ inclusa la mancata costituzione di parte civile nel processo da parte del Comune. Questo il testo della missiva: “La Giostra della Quintana rappresenta, indubbiamente, le prestigiose tradizioni storiche, sociali e culturali del nostro territorio, ed è incontestabile che la manifestazione sia cresciuta nel tempo grazie al disinteressato, inestimabile impegno di tanti volontari che sono accomunati dalla passione per le tradizioni e dal profondo amore per i cavalli, unici veri protagonisti della splendida giostra. Ma la passione non può esimerci da una attenta disamina dei fatti accaduti e riportati anche dalla stampa nazionale. Le intercettazioni cui si fa riferimento nella sentenza penale di condanna, in merito all’utilizzo di sostanze dopanti sui cavalli di giostra, fanno emergere uno spaccato inquietante che, purtroppo, non lascia spazio a benevole interpretazioni e che merita approfondimenti in sede istituzionale. E’ evidente che la diffusione data alla notizia della condanna crea un grave danno all’immagine della manifestazione, ma soprattutto della Città di Foligno. La invito pertanto, quale Coordinatrice, di indire con sollecitudine una riunione per approfondire, con gli organi competenti, tutte le problematiche, anche in riferimento alla scelta effettuata di non costituirsi parte civile nel procedimento penale. La ringrazio e porgo distinti saluti”.
Priore La Mora – di questa mattina, martedì, la decisione assunta da Massimo Ballanti del Rione La Mora (nella foto di S. Ceccarelli, tratta dal sito rionale) che ha chiesto all’Ente Giostra l’apertura di un provvedimento disciplinare a proprio carico. Ballanti, condannato in primo grado a 6 mesi e 400 euro di multa, vuole confrontarsi con il popolo e rendere pubblica la sua versione dei fatti. Un gesto significativo che bisognerà ora vedere se sarà seguito anche dagli altri esponenti dei 4 Rioni rimasti coinvolti nella inchiesta ‘Zodiaco’. E che costringe l’Ente Giostra ad avviare quelle procedure interne che erano state da più parti sollecitate proprio per garantire il buon nome della Quintana e della stessa Città di Foligno. Questo il testo del comunicato: “Con riferimento al documento diramato dall’Ente Giostra – scrive Massimo Ballanti – intendo precisare che ho personalmente richiesto l’apertura del provvedimento disciplinare nei miei confronti in relazione ai noti fatti avvenuti nel 2006 e oggetto di sentenza di condanna in primo grado. Ciò allo scopo di disporre di un sereno contesto nel quale confrontarmi con il Popolo della Quintana e poter esporre precisamente la mia versione dei fatti. Ho chiesto io il procedimento anche al fine di preservare il buon nome del Rione che mi onoro di rappresentare, e sempre mosso dalla serenità d’animo e di coscienza che mi ha accompagnato nei lunghi anni di questa triste vicenda”.
(Aggiornato alle 11.30)
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