La testimonianza toccante della dottoressa arrivata in Umbria
Ha guidato 20 ore per partorire al sicuro, a Foligno. La storia di Uliana Pavelik, raccontata dall’Ansa, è la storia di una mamma coraggio. Incinta di sei mesi, medico gastroenterologo, Uliana è ucraina. Allo scoppiare della guerra, non poteva accettare di far nascere il figlio sotto le bombe. Così si è messa in auto alla volta di Foligno, dove poteva contare sull’appoggio di conoscenti, insieme all’altra figlia di 10 anni, Sofia.
La nascita di Maxim
A Foligno il 14 maggio è nato Maxim, registrato all’anagrafe come Massimo. Uliana è stata ricoverata per due giorni in ospedale, dove è stata accolta con grandissima attenzione, umanità e professionalità. “Se ho paura ritornare nella guerra? Sì – risponde la donna al giornalista -, la preoccupazione c’è, ma è più forte il desiderio di tornare da mio marito e dalla mia famiglia. Posso solo sperare che il conflitto finisca presto“. Il marito di Uliana si chiama Igor, è ingegnere e lavora in una fabbrica dell’Ucraina. Con lui il rapporto non si è mai interrotto. Ogni sera si vedono in videochiamata e lui chiede informazioni dei figli.